Clima

Come si fa a essere sicuri che l'intera comunità scientifica internazionale conferma che l'attuale cambiamento climatico è accelerato come mai prima, diverso dal passato e dipende dalle attività dei sapiens? Si contano fisicamente gli articoli pubblicati sulle riviste peer reviewed e si fanno due pile sulla scrivania: a destra quelle che confermano, a sinistra quelle che hanno dubbi. Negli ultimi anni, su decine di migliaia di studi/anno, la pila di sinistra si è assottigliata e conta, al massimo, decine di articoli scettici, peraltro su aspetti marginali. Un consenso così ampio non ce l'ha nemmeno la relatività ristretta. Nessuno specialista del clima manifesta dubbi nelle sedi opportune, se qualcuno lo fa nelle interviste, il valore scientifico è zero. Si chiama metodo scientifico, ed è lo stesso che garantisce che si pubblichino solo cose controllate. Poi si può sempre sbagliare, ma la comunità se ne accorge. E può essere anche che uno solo abbia ragione e tutti gli altri torto, ma dovrebbero cambiare i dati. Che, invece, non cambiano. Fino a che i gravi continuano a cadere a terra, Newton ha ragione. E la scienza con robusto consenso non ammette altre opinioni in assenza di altri dati: non decidiamo per alzata di mano la velocità della luce. Il negazionismo climatico equivale al terrapiattismo e tende solo a scaricare responsabilità, prendere tempo e giustificare la politica che non decide di agire. Mentre si perdono vite, benessere e qualità ambientale. Imperdonabile. 

 (Mario Tozzi)

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