La democrazia in America

I partiti sono sono un male inerente i governi liberi, ma non hanno in tutti i tempi lo stesso carattere e gli stessi istinti. Vi sono epoche in cui le nazioni sono tormentate da mali così grandi che si pensa ad un cambiamento totale della loro costituzione politica. Ve ne sono altre in cui il disagio è ancora più profondo, in modo che lo stato sociale stesso ne è compromesso. È il tempo delle grandi rivoluzioni e dei grandi partiti. A secoli di disordine ne seguono altri nei quali le società si riposano e sembra che la razza umana voglia riprender fiato, ma questa è solo apparenza, perché il tempo non sospende il suo cammino, né per i popoli, né per gli uomini; gli uni e gli altri avanzano ogni giorno verso un avvenire ignoto e noi li crediamo stazionari perché non percepiamo i loro movimenti, come coloro che camminano adagio sembrano fermi a chi corre. Vi sono dunque epoche in cui i cambiamenti che si operano nella costituzione politica e nello stato sociale dei popoli sono tanto lenti e insensibili che gli uomini credono di esser giunti allo stadio finale e lo spirito umano, credendosi fermamente assiso su basi sicure, non spinge il suo sguardo oltre un certo orizzonte. È il tempo degli intrighi e dei piccoli partiti. Io chiamo grandi partiti politici quelli che badano più ai principi che alle conseguenze, alle generalità più che ai casi particolari, alle idee più che agli uomini. Questi partiti hanno in genere lineamenti nobili, passioni più generose, convinzioni più salde e procedimenti più franchi e arditi degli altri. L'interesse particolare, che ha pur sempre la sua parte nelle passioni politiche, è in essi più abitualmente nascosto sotto il velo dell'interesse pubblico e talvolta riesce anche a celarsi alla vista di quelli stessi che agiscono sotto la sua spinta. I piccoli partiti, al contrario, sono in generale senza vera fede politica: non essendo sostenuti da grandi obiettivi, hanno un carattere egoistico che si manifesta in ogni loro azione: si entusiasmano a freddo, sono violenti nel linguaggio, timidi e incerti nell'azione; impiegano mezzi puerili come gli scopi che si propongono. Per questa ragione, quando un tempo di calma succede a una rivoluzione violenta, sembra che i grandi uomini scompaiano a un tratto e che le anime si rinchiudano in se stesse. I grandi partiti rovesciano la società, i piccoli l'agitano; gli uni la ravvivano, gli altri la depravano; i primi talvolta la salvano scuotendola fortemente, mentre i secondi la turbano sempre senza profitto. 

 Alexis de Tocqueville, La democrazia in America, a cura di Giorgio Candeloro, Biblioteca Universale Rizzoli (collana B.U.R. Saggi), 2005⁶ [1982]; pp. 187-188. [ Edizione originale: De la démocratie en Amérique I-II, Librairie de Charles Gosselin, Paris; 1835, 1840 ]

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