Il marginale mercato attuale

"Se stai cercando di scrivere un romanzo o una poesia interessante (e non meramente di successo) ti viene voglia di cambiare le cose dal punto di vista formale, anziché spedire il vino nelle solite vecchie bottiglie. Il fatto è che oggi tutta la produzione culturale viene concepita come esistente solo all'interno di un mercato o, meglio, è data secondo una logica immediatamente mercantile, pena la sua morte o, peggio, la sua non-nascita.

Possiamo dire che concepiamo oggi narrativa e poesia come una tra le altre merci da immettere in un mercato con le sue regole standard, piuttosto rigide e rese ancora più estreme dal fatto che si tratti, nello specifico, di un mercato secondario e in crisi.

Si tratta allora di essere audaci, e di oltrepassare le barriere mentali della letteratura come merce, da vendere a un editore, che lo vende a un lettore che, in più, si è convenuto, si è fatto sì che fosse, legge solo DETERMINATE porcherie a cui lo sprovveduto scrittore dovrebbe adeguarsi per ottenere la liceità di esistere in quanto merce contemporanea legittima, piazzabile nel devastato, marginale mercato attuale"...


Wark McKenzie, "Il capitalismo è morto e il peggio deve ancora venire", Nero edizioni

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