L’ultimo rigore

C'è un episodio della nostra esistenza che ci perseguita nonostante noi. Se è un destino subìto lo possiamo accettare con rassegnazione, con quella benevolenza verso noi stessi che ci emenda da qualsiasi responsabilità. Se lo abbiamo provocato, il rimorso è una tortura che ci rimanda continuamente, con la memoria, alle porte girevoli dell'attimo prima, quando era ancora possibile deviare il corso degli eventi. Se è stato frutto di un nostro errore involontario, la faccenda si complica perché siamo in quella terra di mezzo dove non si merita l'espiazione ma si deve reggere il confronto coi nostri limiti.

— G. Riva, L’ultimo rigore di Faruk. Una storia di calcio e di guerra, Palermo 2016, p. 11

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