Franca Rame

Franca Rame Nasceva il 18 luglio 1929 

Era il 9 marzo del 1973, giorno in cui Franca Rame fu aggredita da 5 neofascisti. Questi la portarono su un furgoncino e la violentarono, lasciandola poi sulla strada in uno stato di totale confusione mentale. La violenza fu raccontata dall’attrice nel 1975 attraverso il monologo “lo stupro”, senza dichiarare di averla vissuta personalmente, dichiarazione che fece solo nel 1987 alla trasmissione Fantastico della Rai. La stessa Franca Rame spiega che per lei quell’evento fu così angosciante che non riuscì a parlarne per due anni né alle persone più care e a lei vicine (tra cui il suo compagno Dario Fo) né alle forze di polizia e al tribunale (che avrebbero dovuto proteggerla). Evidentemente, spiegherà Franca Rame, cercavano di convincere lei e Fo a non fare più della loro professione (il teatro) uno scenario in cui parlare (anche) di politica. PROLOGO FRANCA – Ancora oggi, proprio per l’imbecille mentalità corrente, una donna convince veramente di aver subito violenza carnale contro la sua volontà, se ha la “fortuna” di presentarsi alle autorità competenti pestata e sanguinante, se si presenta morta è meglio! Un cadavere con segni di stupro e sevizie dà più garanzie. Nell’ultima settimana sono arrivate al tribunale di Roma sette denunce di violenza carnale. Studentesse aggredite mentre andavano a scuola, un’ammalata aggredita in ospedale, mogli separate sopraffatte dai mariti, certi dei loro buoni diritti. Ma il fatto più osceno è il rito terroristico a cui poliziotti, medici, giudici, avvocati di parte avversa sottopongono una donna, vittima di stupro, quando questa si presenta nei luoghi competenti per chiedere giustizia, con l’illusione di poterla ottenere. Questa che vi leggo è la trascrizione del verbale di un interrogatorio durante un processo per stupro, è tutto un lurido e sghignazzante rito di dileggio. MEDICO – Dica, signorina, o signora, durante l’aggressione lei ha provato solo disgusto o anche un certo piacere… una inconscia soddisfazione? POLIZIOTTO – Non s’è sentita lusingata che tanti uomini, quattro mi pare, tutti insieme, la desiderassero tanto, con così dura passione? GIUDICE – È rimasta sempre passiva o ad un certo punto ha partecipato? MEDICO – Si è sentita eccitata? Coinvolta? AVVOCATO DIFENSORE DEGLI STUPRATORI – Si è sentita umida? GIUDICE – Non ha pensato che i suoi gemiti, dovuti certo alla sofferenza, potessero essere fraintesi come espressioni di godimento? POLIZIOTTO – Lei ha goduto? MEDICO – Ha raggiunto l’orgasmo? AVVOCATO – Se sì, quante volte? Penso e ci ripenso. Poi mi decido. Torno a casa. Li denuncerò domani. (La classe operaia va in paradiso)


Commenti

Etichette

Mostra di più