Una vera impresa

Il fatto è che leggendo nella sua lettera che lei sta scrivendo queste ballate, una cosa sopratutto mi ha stupito: com’è possibile che a noi due, separati da così lungo tempo, sia venuta in mente la stessa idea di uno stesso poema? Dapprima me ne sono rallegrato e poi ci ho riflettuto sopra e mi sono chiesto: noi due la pensiamo proprio allo stesso modo e si tratta proprio della stessa idea? Vede, la mia idea è che queste ballate potrebbero costituire un grande libro popolare e servire potentemente alla resurrezione dell’autocoscienza dell’uomo russo. Pensi un po’ Apollon Nikolaevic: tutti i bambini impareranno a scuola e manderanno a memoria quelle poesie! E inoltre, mandando a memoria la poesia, il bambino apprenderà l’idea e la visione in essa contenute, e siccome questa visione risponde a verità, essa rimarrà impressa nella sua anima per tutta la vita. E siccome questi versi e queste poesie saranno relativamente brevi, è sicuro che tutti coloro che sanno leggere in Russia le leggeranno, così come la sua Cattedrale di Costantino che molti oggi conoscono effettivamente a memoria. Pertanto composizioni di questo genere non sono soltanto poesie, lo scriverle non è soltanto un’occupazione letteraria, bensì è anche un dedicarsi alla scienza, alla predicazione, è una vera impresa. 

 Fëdor Dostoevskij, Lettere sulla creatività da una lettera ad Apollon Nikolaevic Majkov

Commenti

Etichette

Mostra di più