Viviamo in un sogno

Come in Matrix non vediamo la realtà.
Ho sentito ripetere un milione di volte che la sinistra italiana non è capace di opporsi in modo decente a Berlusconi.
Ma poi non ho sentito molti dire cosa farebbero loro, al posto di Bersani.
In un articolo precedente ho raccontato la storia della Semco, grossa azienda brasiliana dove il proprietario,
Ricardo Semler, ha deciso un cambiamento radicale del sistema. Orari flessibili e stipendi flessibili, ognuno decide quanto guadagnare e quanto lavorare, si accorda con i colleghi e si reca al lavoro all’ora che preferisce, non ci sono neppure turni fissi!
Sono stati aboliti i controlli e molta burocrazia aziendale.
I lavoratori in assemblea intervistano i candidati per le nuove assunzioni, siano essi manager o semplici manovali.
I dipendenti discutono i programmi imprenditoriali e ogni anno l’azienda investe nella creazione di nuove imprese proposte dai dipendenti. E chi ha avuto l’idea collabora a gestirla. Quindi chi ha buone idee diventa rapidamente un manager. In questo modo la Semco permette ai lavoratori di sviluppare le loro aspirazioni, realizzare progetti, trovare la propria unicità.
La chiave di tutto per Ricardo Semler è trattare i lavoratori da adulti, puntare sul loro senso di disciplina e responsabilità e sulla loro creatività.
La Semco 20 anni fa era un’acciaieria, oggi è un sistema estremamente variegato di imprese in decine di settori diversi: dai software alla ristorazione. (Clicca qui)
Ecco, questo secondo me vuol dire avere un vero programma innovativo. Avere un nuovo modello di società in testa ed essere capaci di svilupparlo.
Un modello che parte dalla capacità della gente di pensare collettivamente.
La sinistra italiana non ha nulla di tutto questo.
Viaggia ancora pensando che la partita consista nel vincere le elezioni e “governare bene”, e poi non ci riesce neanche molto. Ma anche se la sinistra governasse in modo perfetto, non riuscirebbe a rispondere ai bisogni del paese. Il mondo sta cambiando alla velocità della luce e solo riuscendo a immaginare un modello Semco globale possiamo sperare di stare al passo con i tempi e fermare il declino morale e economico italiano.
Dobbiamo creare una nazione che consideri adulti i propri cittadini, capaci di prendersi le loro responsabilità e non possiamo farlo con partiti politici che considerano i propri iscritti dei bambini.
C’è qualcuno che ha il coraggio di dirmi che veramente i partiti interpellano i loro militanti per conoscere le loro idee e fare appello alla loro creatività?
Se sei stato una sola volta a una discussione precongressuale non puoi dirmelo!
Ci sono linee politiche decise ai vertici che si scontrano, ci sono documenti già scritti che vengono discussi, leaderini di paese che si esibiscono in discorsi difficili di fronte al delegato regionale. E’ un teatrino dove non ci si mette veramente a sviscerare i problemi, a far funzionare l’intelligenza collettiva per trovare soluzioni.
Questo in pratica significa che non si discute mai di come affrontare i problemi concreti della gente.
Oggi il movimento progressista è scisso in due parti ben distinte. Da una parte ci sono le battaglie elettorali gestite dai partiti, dall’altra c’è una marea di organismi di base, che con i partiti di sinistra hanno rapporti solo saltuari e casuali, che si occupano di cambiare le cose: costruiscono gruppi di acquisto, cooperative per autocostruzioni edilizie, comitati di difesa del territorio, gruppi di solidarietà, gruppi culturali eccetera eccetera.
Tutte le grandi novità nel modo di fare politica non vengono dai partiti: il commercio equo e solidale, la finanza etica, le banche del tempo… Ma ancora queste entità non sono in grado di connettersi e dare vita a un’azione collettiva capace di generare un progetto elettorale. E sicuramente arrivarci sarà un processo lungo e graduale. Ma lo sviluppo delle comunità web e l’uso crescete delle potenzialità di connessione che la rete offre spingono prepotentemente in questa direzione.
Immagino “forme di partito” completamente nuove.
Vediamo cosa succede...

Jacopo Fo

Commenti

  1. Lo sviluppo delle comunità Web. Sembra un caso come se l'avessi scritta per me.I blgger sono
    persone e le persone sono pervase ,invase da protagonismo, potere- alcuni ti ignorano perchè
    non sò- si parlano risondendo ai messaggi della stesse persone. Altri scrivono tanto così perchè devono -altri tengono nel conto gli adepti Come hai scritto la qualità conta.Nel tuo Blog è il desiderio di comunicare a prevalere e OK.

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  2. Ti ringrazio @egill ☺
    Sono pienamente d'accordo con quello che hai scritto. Al protagonismo, ai "finti" commenti che leggo nei blog per tenersi gli adepti, preferisco la qualità, da tanto tempo ormai. Alla fine è sempre appagante. ☺

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  3. Concordo su molta parte di quanto detto. Ho vissuto la politica in prima persona e so come funzionano i partiti.Quando mi iscrissi, pensavo che devessero essere modificati dall' "interno", da coloro che li vivevano. Una fatica di Ercole, che mi ha portata nel giro di qualche anno a rendermi conto che stavo conducendo la classica "battaglia contro i mulini a vento". Gli attuali movimenti sono ancora alle prime armi, e gli "italiani" non mi danno fiducia: poco inclini ad aprire gli occhi, addormentati dal campionato di calcio e da varie altre "sirene" del vacuo.
    Non sono ottimista. Peccato

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  4. Che dire @panna58, abbiamo un passato comune e per certi versi anche un presente!
    L'ottimismo a prescindere è poco realistico, ma d'altronde è l'unico spiraglio che ci rimane.
    Bentrovata ☺

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