Il Minotauro

In tutta la letteratura classica non è mai conservata la voce del Minotauro. Lui non parla, sono altri a parlare di lui. In un mondo dove tutto parla, animato e inanimato, dove pullulano le voci degli dèi e dei mortali, di ninfe boschive e di eroi, di astuti odissei e di ingenui ciclopi, dove perfino i tanto disprezzati centauri hanno diritto di parola, solo uno tace. Il Minotauro. Nulla, nessuna voce, nessun suono, lamento o minaccia, mai niente. Né negli esametri di Omero, questo minotauro tra i poeti, che nelle lunghe notti della sua cecità vaga nel labirinto della storia. Né in Ovidio, esiliato, che conosce la sorte di chi è stato bandito, in Virgilio, In Plinio il Vecchio, Eschilo, Euripide, o Sofocle… nessuno dà voce al Minotauro, nessuno ne tramanda le parole. È facile compiangere Icaro, è facile stare dalla parte di Teseo, di Arianna ingannata, perfino del vecchio Minosse… ma nessuno compiange il Minotauro.  Fisica della malinconia, 

Georgi Gospodinov


Commenti

Etichette

Mostra di più