Produrre idrogeno dalla pioggia: in friuli la rivoluzione

Un progetto interamente italiano nato in Friuli da una startup che è riuscita a ottenere idrogeno verde partendo dal recupero dell’acqua piovana.

Il sistema utilizza una tecnologia che scinde l’acqua per elettrolisi con un processo alimentato con energia rinnovabile, ottenendo ossigeno e idrogeno puro e pronto all’uso come vettore energetico alternativo ai combustibili fossili, per soddisfare differenti usi, urbani o industriali, dalle comunità energetiche ai trasporti, dalle grandi centrali elettriche ai piccoli impianti domestici. L’idrogeno è immagazzinato in serbatoi senza utilizzare compressori energivori o metalli rari come il litio impiegato nelle batterie e infine, quando serve, viene ricombinato con l’ossigeno dall’aria attraverso fuel cell. “L’idrogeno è il modo migliore per immagazzinare energia grazie alla sua forma gassosa, evitando il problema della perdita di energia dovuta all’autoscarica come nei tradizionali sistemi a batteria” specifica la CTS H2 di Brugnera, in provincia di Pordenone.

La tecnologia prevede anche un uso per la mobilità sostenibile dove “il funzionamento di una fuel cell, garantito dall’idrogeno contenuto in alta pressione in bombole ultraleggere, può essere utilizzato per mantenere costantemente in carica le batterie presenti su qualunque veicolo elettrico, aumentando la loro vita, l’autonomia in ore di percorrenza, riducendo drasticamente il tempo di ricarica delle batterie, la loro sostituzione e garantendo un maggior rispetto dell’ambiente” secondo l’azienda. Il brevetto dell’azienda friulana ha ottenuto il Premio Vivere a Spreco Zero 2022, per aver ideato un modo per produrre idrogeno “verdissimo”, segnalando l’innovativo valore aggiunto e la tecnologia altamente performante, preziosa in tempi di crisi energetica globale.

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Fonte: CTS H2; Spreco Zero 

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