Modus vivendi

Come il suicidio inaspettato di un conoscente mette in discussione tutto il suo ambiente, allo stesso modo la conversione di un individuo alla filosofia, o il suo ingresso in un gruppo etico, problematizza il ‹modus vivendi› di tutti coloro con i quali, fino a quel momento, aveva condiviso lo stesso tetto, aveva osservato gli stessi costumi, era stato impregnato delle stesse abitudini, era stato coinvolto nelle stesse storie. Ogni conversione implica il seguente atto linguistico: «In tal modo me ne esco dalla realtà comune» o almeno la seguente dichiarazione d’intenti: «Voglio abbandonare il ‹continuum› di ciò che è sbagliato e negativo». A tal fine, l’adepto non ha bisogno di salire sulla nave che lo porterebbe all’isola di Utopia. Sovente le mete distano soltanto un paio d’ore di cammino dai villaggi in cui regna la disperazione o un giorno di marcia dalla città in preda all’agitazione. Chi è in cerca di queste eterotopie sa bene che, una volta giuntovi, dovrà percorrere molti altri tragitti, più interiori che esteriori. 

 Peter Sloterdijk


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