Latte e derivati

Come funziona l'industria di latte e derivati? Cosa comporta per gli animali che vengono sfruttati? La mucca "da latte" non esiste, come non esiste una pecora, una capra, una bufala "da latte". In realtà, non sono altro che dei mammiferi come tanti e, come qualunque altro mammifero, necessitano del concepimento per entrare nella fase della lattazione. Quindi, non sono macchine che producono latte senza scopo, ma lo fanno, al pari degli umani, solo quando mettono al mondo un figlio, per nutrirlo. Nessun allevatore – neppure in un allevamento biologico o al pascolo – potrebbe permettersi il mantenimento delle mucche, delle capre, delle pecore, delle bufale, quando diminuisce o cessa la loro produzione di latte. E non potrebbe neanche permettersi di protrarre la mungitura all'infinito con lo stimolo della suzione meccanica, dato che, dopo continue mungiture, la qualità e la quantità del latte calerebbero. All'allevatore, quindi, conviene mettere in asciutta (vale a dire non mungere) la mucca per un paio di mesi, inseminarla di nuovo e farle partorire un nuovo figlio che, se femmina, gli servirà per sostituire la madre esausta dopo pochi anni, e se maschio gli assicura un guadagno con la vendita della sua carne. Le nascite continue servono anche a mantenere la produzione di latte a livelli massimi possibili nella madre, facilmente rimpiazzabile da femmine giovani, quando non sarà più conveniente mantenerla. Tantomeno potrebbe evitare di uccidere i loro figli maschi, che non producono latte (o le femmine in eccesso), fatti nascere unicamente allo scopo di forzare le madri a produrre latte. Per mantenere un numero così grande di ”capi improduttivi” occorrerebbero infatti estensioni di terreno e quantità di risorse tali da rendere fallimentare qualsiasi tipo di allevamento. Se il figlio è maschio non potrà vivere come mucca, pecora, bufala, capra "da latte", perciò vivrà al massimo qualche mese e poi verrà macellato. Anche se è femmina, potrà vivere per prendere il posto della madre, ma solo quelle non in eccesso seguiranno questo destino, mentre le altre andranno al macello coi loro fratelli. Non è pensabile che possano essere mantenuti "a sbafo" animali improduttivi (i maschi, e le femmine in più), anche nei piccoli allevamenti. Significherebbe far crescere i costi in maniera enorme, senza contare che la macellazione di vitelli e mucche "a fine carriera" rappresenta un guadagno che si aggiunge a quello proveniente dalla vendita del loro latte. Le madri stesse, dopo essere state sfruttate per il latte per qualche anno, vengono portate al macello quando la loro produzione di latte comincia a calare, spesso completamente esauste a causa di continue gravidanze e traumi.

Per saperne di più su veganismo e liberazione animale:
- www.vegfacile.info
- www.piattoveg.info/ 
- www.sarcofagia.it/ 
- bioviolenza.blogspot.com
- www.agireoraedizioni.org/libri/vegan/ebook-perche-vegan

Commenti

Etichette

Mostra di più