Maddalena

Anna Masutti è un'infermiera, è una mamma, è la mamma di una figlia lesbica. Il suo nome è Maddalena, oggi di anni ne ha 18 ma solo l'11 ottobre del 2017 ha conosciuto il giorno della sua liberazione: il coming out, l'inizio della sua vita vera.

Perché prima di allora, quella di Maddalena non era davvero la sua vita né tantomeno quella che sognava: veniva derisa dai compagni e dalle compagne di scuola, in classe era emarginata e il prete del paese tentò persino di rieducarla, di “riparare” il suo orientamento sessuale.
Tutto questo perché, fin da piccola, Maddalena amava vestirsi “da maschio” e anche a Carnevale, come raccontato dalla madre a la Repubblica, “il suo costume era quello di Zorro invece che quello da principessa: ma se lei era felice così, lo eravamo anche noi”.

Una felicità, però, destinata a scomparire presto, già intorno ai 10 anni Maddalena ha iniziato a spegnersi, giorno dopo: “La mia bambina da un giorno all’altro inizia a sfiorire. Non mangia più, non vuole più vedere gli amici, vive con il cappuccio della felpa in testa. La prendevano in giro perché faceva il maschio. Nessuno ha capito che il suo dolore nasceva dal sentirsi diversa. E guardata e giudicata male perché strana, fuori dai canoni”.

Ed è proprio in qualità di madre che Anna Masutti, oggi, chiede che il Parlamento non resti più a guardare, che intervenga, che approvi la legge contro l'omotransfobia e la misoginia, per il bene non solo di sua figlia ma dei figli di tutte e di tutti: “Oggi mia figlia è felice ma le aggressioni contro gay e lesbiche sono continue, anche se pochissimi denunciano. Sono nati dei veri gruppi di odio contro i nostri ragazzi. A volte, mi dice Maddalena, faccio finta di essere etero per non dare spiegazioni. La strada è ancora lunga”.

E questa strada, care Anna e Maddalena, la percorreremo insieme, fianco a fianco. E non ci fermeremo finché questo cammino per l'uguaglianza non sarà completato.

Alessandro Zan

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