Complotto

Ho delle cicatrici sulle mani causate dal contatto con un certo tipo di persone. Una volta, nel parco, quando Franny era ancora in carrozzina, le misi una mano sulla parte tenera del capo e ve la lasciai troppo a lungo. Un’altra volta, mi capitò con Zooey durante un film dell’orrore al cinema Loew sulla Settantaduesima strada. Non aveva più di sei o sette anni e si nascose dietro il sedile per non guardare la scena che lo impauriva. Gli misi una mano sul capo. Certe teste, il colore e la consistenza di certe capigliature mi lasciano segni indelebili. E c’è altro. Una volta Charlotte si mise a correre lontano da me, fuori dello studio ed io le afferrai il vestito giallo, di cotone, che mi piaceva moltissimo perché le stava troppo lungo. Ho ancora il segno giallo limone sul palmo della mano destra. Oh, mio Dio, se la mia personalità può essere definita clinicamente, allora sono una specie di paranoico alla rovescia. Ho il sospetto che tutti stiano complottando per farmi felice.

— Da “Alzate l’architrave carpentieri e Seymour” di J.D. Salinger

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