Regina Olsen

Era una fanciulla deliziosa, una natura amabile, quasi fatta apposta perché una malinconia come la mia potesse trovare l'unica gioia nell'incantarla. Graziosa ella era veramente la prima volta che la vidi: graziosa nel suo abbandono, era commovente in senso nobile, non senza una certa sublimità nell'ultimo momento della separazione. Infantile dal principio alla fine e, malgrado la testolina furba, una cosa trovai sempre in lei, una cosa che vale per me un elogio eterno: silenzio e interiorità. E un potere essa aveva: uno sguardo adorante, qundo supplicava, che avrebbe potuto commuovere i sassi. E sarebbe stata una beatitudine poterle incantare la vita, una beatitudine vedere la sua beatitudine indescrivibile.

— Søren Kierkegaard ricorda Regina Olsen

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