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Visualizzazione dei post da aprile, 2011

J. Saramago

La colpa è mia, piangeva, ed era vero, non si poteva negare, ma è pur certo, se può servirle da consolazione, che se prima di ogni nostro atto ci mettessimo a prevederne tutte le conseguenze, a considerarle seriamente, anzitutto quelle immediate, poi le probabili, poi le possibili, poi le immaginabili, non arriveremmo neanche a muoverci dal punto in cui ci avrebbe fatto fermare il primo pensiero. I buoni e i cattivi risultati delle nostre parole e delle nostre azioni si vanno distribuendo, presumibilmente in modo alquanto uniforme ed equilibrato, in tutti i giorni del futuro, compreso quelli, infiniti, in cui non saremo più qui per poterlo confermare, per congratularci o chiedere perdono. D’altro canto c’è chi dice sia questa l’immortalità di cui tanto si parla. Cecità, Torino 1998, p. 77

Charles Baudelaire

Per non sentire l’orribile fardello del Tempo che rompe le vostre spalle e vi inclina verso la terra, bisogna che vi ubriachiate senza tregua. Ma di che? Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro, ma ubriacatevi. E se qualche volta, sui gradini d’un palazzo, sull’erba verde d’un fossato, nella mesta solitudine della vostra camera vi risvegliate con l’ubriachezza già diminuita o scomparsa, domandate al vento, all’onda, alla stella, all’uccello, all’orologio, a tutto ciò che fugge, a tutto ciò che geme, a tutto ciò che ruota, a tutto ciò che canta, a tutto ciò che parla, domandate che ora è; e il vento, l’onda, la stella, l’uccello, l’orologio, vi risponderanno: “È l’ora di ubriacarsi! Per non esser gli schiavi martirizzati del Tempo, ubriacatevi; ubriacatevi senza smettere! Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.

10 motivi per essere antinucleare #5

5. Il nucleare non è necessario Entro il 2020 le fonti rinnovabili, insieme a misure di efficienza energetica, sono in grado di produrre quasi 150 miliardi di kilowattora, circa tre volte l’obiettivo di Enel sul nucleare, tagliando drasticamente le emissioni di CO2.

Fino a quando?

Ci sono persone che vivono la propria vita facendo a meno di qualcuno con cui condividerla. Io non ne sono capace. O forse ne sarei capace, ma non voglio farlo. Io adoro avere qualcuno per la testa, qualcuno cui dedicare una frase letta, una canzone. Mi piace pensare che ci sia una persona che mi aspetta e che io aspetto, sempre. Da cercare in mezzo alla gente. Avere il telefono pieno di messaggi e qualche lunghissima mail, di cui rileggere le parole per trovarne nuove sfumature. Pensarlo seduto a scrivere, immerso nel desiderio e nella tenerezza, volgere ogni tanto lo sguardo fuori dalla finestra. Qualcuno da immaginare mentre si muove per la città, compra un etto di pane, ordina un caffé. Qualcuno per cui chiedersi “cosa starà facendo?”. Leggere un libro che ti ha regalato, o di cui avete parlato. Pensare a quando ne parlerete ancora, avendo qualcosa in più da condividere. Ascoltare la musica che ti manda, amare alcuni pezzi, saltarne altri: conoscere quel che vi accomuna e quel

Il libro delle idee per la scrittura

Scrivere è un atto di speranza. È un mezzo per trasformare il caos in ordine, per mettere in dubbio le convinzioni e le supposizioni altrui, per affrontare il mondo con gli occhi e il cuore spalancati. Tramite la scrittura, dichiariamo un’identità personale e usciamo dall’anonimato senza volto. Troviamo scopo, bellezza e significato anche quando la razionalità nega la loro esistenza. Jack Hefron

R. Carver

Voi non sapete che cos’è l’amore ha detto Bukowski Io ho 51 anni guardatemi sono innamorato di questa pollastrella sono cotto ma anche lei si è fissata e insomma va bene così è così che deve andare gli entro nel sangue e non ce la fanno a sbattermi fuori Le provano tutte per liberarsi di me però alla fine tornano tutte indietro Sono tornate tutte fuorché quella che avevo piantato Ci ho pianto per quella però in quei giorni avevo le lacrime facili Non datemi da bere roba forte se no divento cattivo Posso starmene qui a bere birra con voi hippy tutta la notte potrei berne dieci litri di questa birra e niente come fosse acqua Ma se tocchiamo la roba forte mi metto a buttare la gente fuori dalla finestra butto fuori tutti dalla finestra l’ho già fatto Ma voi non sapete che cos’è l’amore Non lo sapete perché non siete mai stati innamorati è chiaro Me la faccio con questa pollastrella vedete è carina Mi chiama Bukowski Bukowski dice con questa vocina e io dico Che c’è Ma voi non sapete che

10 motivi per essere antinucleare #4

4. Il nucleare è troppo costoso Secondo le analisi di primarie società finanziarie, il costo dell’elettricità nucleare da nuovi impianti sarà di 65-70 euro/MWh quasi il doppio della cifra presentata da Enel e governo (40 euro/MWh). Se poi teniamo conto dello smaltimento delle scorie e dello smantellamento e bonifica degli impianti nucleari, i costi per noi e le future generazioni saranno ancora più elevati.

Woody Allen

Primaditutto io non credo in Dio. Sono ateo, non sono religioso. E non credo che esistano differenze tra ebrei e cristiani, sono solo nomi attribuiti ad alcuni gruppi che sono molto inutili al mondo. Non credo che tra le persone debbano esistere queste differenze, non credo in nessuna di queste religioni. Credo che le religioni siano soltanto organizzazioni, gruppi politici composti da ciarlatani. Ebrei, cristiani, musulmani… sono tutti uguali. Tutti a dirci di sapere quello che vuole Dio, come dobbiamo vivere la nostra vita. Vogliono la nostra fedeltà, i nostri soldi… Io, questi gruppi, li considero uno spreco di tempo. Sono soltanto l’opportunità di aderire a un circolo che esclude gli altri. Che ci dice: «Non sposare una persona dell’altro circolo, sii fedele alle persone del tuo circolo». E’ puro sciovinismo, senza alcun tipo di sentimento religioso. Io non ho niente in contrario ai sentimenti religiosi personali. Tutti gli esseri umani al mondo possono provare sentimenti religiosi

10 motivi per essere antinucleare #3

3. Il nucleare è la fonte di energia che genera meno occupazione Gli obiettivi europei per le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica al 2020 valgono il triplo del piano nucleare di Enel in termini energetici e creerebbero almeno 200 mila nuovi posti di lavoro “verdi” e dunque 10-15 volte l’occupazione indotta dal nucleare.

10 motivi per essere antinucleare #2

2. Il nucleare è la fonte di energia più sporca Le centrali nucleari generano scorie radioattive. Le scorie a vita media rimangono radioattive da 200 a 300 anni, le scorie a vita lunga anche miliardi di anni e non esiste ancora un sistema per la gestione in sicurezza delle scorie nel lungo periodo.

Doppio bluff al tavolo del nucleare

Da appassionato di poker quale sono mi è capitato di subire (spesso) o di fare (a volte) dei bluff, cioè fingere di avere un punto quando non lo si ha, o viceversa mascherarlo per farsi pagare di più. Scoprire un bluff mentre è in corso può essere difficile. Quando le carte sono sul tavolo, invece, è molto più facile, non solo nel gioco, ma anche nella vita. E’ questo il caso del piano nucleare di questo governo mediatico basato sull’immagine. Ciò che è peggio, è che si è imbastito non un semplice bluff, ma un doppio bluff, a danno del paese e dei cittadini. Il primo bluff : è il piano nucleare stesso. E’ evidente come, data la facilità con cui il governo ha annullato tutto, l’ipotesi di ritorno al nucleare fosse semplicemente propaganda. Per avere il consenso di certe lobby, per dimostrare “di stare lavorando”, quando invece non fanno altro che pensare ai problemi propri e del proprio padrone, etc… Era ovvio a chiunque non fosse del tutto rimbecillito che con l’andazzo che aveva p

La Carlucci e il modello bunga bunga

Gabriella Carlucci, 52 anni, da dieci deputato berlusconiano, dice a Radio 24: “ Per i miei figli adolescenti Berlusconi è un mito perché parla una lingua che loro conoscono, racconta le barzellette ed è anche super potente da un punto di vista sessuale ”. I figli della Carlucci hanno 14 e 15 anni. “ I ragazzini lo ammirano, come la maggior parte degli italiani che vorrebbero essere come lui. Quanti italiani a 70 anni si sognano di andare con le donne dalla mattina alla sera? Pochissimi! Berlusconi sta conquistando anche i giovani, davvero ” “ I miei figli lo vedono come una persona che ha costruito dal nulla un impero, il Milan, un partito che ha vinto più e più volte le elezioni. Poi dicono anche: è uno che a 74 anni, all’età dei loro nonni, ha tutte queste donne. Loro non vanno a sottilizzare chi sono tutte queste donne… ” Il bunga bunga dello zio Silvio come modello per i figli adolescenti: beh, a simili vette finora non s’era spinto nemmeno Stracquadanio. Del resto la Carlucc

Che sia vero?

Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. Umberto Eco

10 motivi per essere antinucleare #1

1. Il nucleare è molto pericoloso La tragedia di Cernobyl ha dimostrato la pericolosità di questa fonte di energia. Quell’incidente ha causato e causerà ancora nel futuro centinaia di migliaia di vittime e ancora oggi a 23 anni di distanza le ricerche scientifiche mostrano ancora impatti sia sulla flora che sulla fauna. Cresce l’evidenza di leucemie infantili nelle aree vicino alle centrali nucleari.

Il tempo dei desideri

Poi non è che la vita vada come tu te la immagini. Fa la sua strada. E tu la tua. E non sono la stessa strada. Così… Io non è che volevo essere felice, questo no. Volevo… salvarmi, ecco: salvarmi. Ma ho capito tardi da che parte bisognava andare: dalla parte dei desideri. Uno si aspetta che siano altre cose a salvare la gente: il dovere, l’onestà, essere buoni, essere giusti. No. Sono i desideri che salvano. Sono l’unica cosa vera. Tu stai con loro, e ti salverai. Però troppo tardi l’ho capito. Se le dai tempo, alla vita, lei si rigira in un modo strano, inesorabile: e tu ti accorgi che a quel punto non puoi desiderare qualcosa senza farti del male. E’ lì che salta tutto, non c’è verso di scappare, più ti agiti più si ingarbuglia la rete, più ti ribelli più ti ferisci. Non se ne esce. Quando era troppo tardi, io ho iniziato a desiderare. Con tutta la forza che avevo. Mi sono fatta tanto di quel male che tu non te lo puoi nemmeno immaginare. Alessandro Baricco - oceano e mare

Aracoeli

A volte - specie in certe solitudini estreme - nei vivi prende a battere una pulsione dispersata, che li stimola a cercare i loro morti non solo nel tempo, ma anche nello spazio. C’è chi li insegue all’indietro nel passato e chi si protende al miraggio di raggiungerli in un futuro ultimo; e c’è chi, non sapendo pià dove andare senza di loro, corre i luoghi, su una qualche loro pista possibile. Elsa Morante

Uaz

“Cosa vorresti per il tuo compleanno?” Niente. Niente perchè quello che vorrei io, non lo si può avere. Non lo si può avere, così, come si può volere un cd, una maglietta o una crema che promette di far sparire tutte le imperfezioni. No. Vorrei tanto qualcosa di inaspettato. Una sorpresa. Un sorriso. Un pensiero gentile. Un fiore raccolto. Un bigliettino scritto a mano. Un abbraccio. Tre baci dati e presi. Una torta morbida alle mele. Una tazzona di ginseng. Un divano. Luce morbida che sa di casa. Chiacchere. Risate. Bacini. Una telefonata inaspettata. Una benda sugli occhi. Qualcosa da annusare.” Write me a song

Restiamo umani

“Restiamo umani è l’adagio con cui firmavo i miei pezzi per il manifesto e per il blog ed è un invito a ricordarsi della natura dell’uomo, io non credo nei confini nelle barriere, nelle bandiere. Credo che apparteniamo tutti, indipendentemente dalle latitudini e dalle longitudini, alla stessa famiglia che è la famiglia umana”. Vittorio Arrigoni

La fabbrica del consenso

L’anticomunismo è un utile strumento di mobilitazione del popolo contro un nemico e poiché si tratta di un concetto sfuggente, può essere usato contro chiunque invochi scelte politiche che minaccino gli interessi della proprietà o prefigurino una collaborazione con gli stati comunisti e con il loro radicalismo. Esso quindi è utile per chi intenda frammentare la sinistra e i movimenti sindacali, e rappresenta un efficace meccanismo di controllo politico. Edward S. Herman - Noam Chomsky

Karl Eberhard in Knulp

Io la penso così: una fanciulla davvero bella non ci piacerebbe tanto se non sapessimo che ha il suo tempo, che poi deve invecchiare e morire. Se tutte le cose belle dovessero perdurare uguali a se stesse per l’eternità, certo, mi farebbe piacere ma le guardarei con più freddezza, pensando: tanto non cambi, non occorre che sia oggi. Invece tutto ciò che è caduco e non può rimanere uguale a se stesso, lo guardo con gioia mista a compassione. Storia di un vagabondo di Herman Hesse.

Ecco come esportiamo la democrazia

Oggi che il secondo Paese a introdurre le leggi razziali in Europa dispensa insegnamenti di democrazia e si prodiga nel favorire lo shopping guerrafondaio per disturbare il dittatore libico con cui poco tempo prima condivideva banchetti e prostitute, è il caso di chiedersi cosa intendiamo per “esportare la democrazia” nel mondo. La prima cosa che viene da pensare è che per esportare qualcosa bisogna prima possederla, ma qui il dibattito si farebbe eterno. Prendiamo allora ad esempio l’Afghanistan. Il problema in Afghanistan era la democrazia o il petrolio? A gran voce il club degli “amici dei bombardieri” afferma che abbiamo esportato democrazia. Ma dunque perché il Paese, con un presidente simpatico agli americani, rimane uno dei più maschilisti del mondo? Perché Karzai sta aprendo ai talebani e ha proposto a febbraio una legge che chiuderà le case-rifugio per le donne perseguitate dalle proprie famiglie? C’è un interessante articolo di Monika Bulaj nell’edizione goriziana del Piccol

Ospizio

Se dovessi scegliere tra le cose fatte, salvarne una, salverei l’ospizio. Non per l’ospizio in sè, dell’ospizio non me ne frega niente. Quello che mi importa è l’età, il tempo. Tra me e il tempo c’è una discussione sempre aperta, una lotta continua. L’ospizio me ne dà una dimensione più esatta. hneeta

Il libro

Il libro - sia romanzo saggio o poesia - deve coinvolgere al massimo l’intelligenza e la sensibilità del lettore. Quando in un libro, di poesia o di prosa, una frase, una parola, ti riporta ad altre immagini, ad altri ricordi, provocando circuiti fantastici, allora, solo allora, risplende il valore di un testo. Al pari di un quadro scultura o monumento quel testo ti arricchisce non solo nell’immediato ma ti muta nell’essenza. Giulio Einaudi (1912-1999), editore italiano

Luis Bunuel

Fu il surrealismo a rivelarmi che nella vita c'è un senso morale che l'uomo non puo' esimersi dal considerare. Per mezzo suo ho scoperto per la prima volta che l’uomo non era libero. Io credevo nella liberta’ totale dell’uomo, ma con il surrealismo ho conosciuto una disciplina da seguire. Questa e’ stata una grande lezione nella mia vita e anche un gran passo meraviglioso e poetico. (1954)

Cormac McCarthy

Visioni (verticalità rispetto a cosa?) L’oscurità in cui si svegliava in quelle notti era cieca e impenetrabile. Un’oscurità che faceva male alle orecchie a forza di ascoltare. Spesso non poteva fare a meno di alzarsi. Non un suono oltre al vento fra gli alberi nudi e anneriti. Si alzò in piedi e rimasi lì, vacillante in quel buio freddo e autistico, le braccia tese per mantenersi in equilibrio mentre calcoli vestibolari in corso nel suo cervello sfornavano risultati. Una vecchia storia. Inseguire la verticalità. Non c’è caduta che non vada per gradi. Si addentrò nel nulla a lunghi passi di marcia, contandoli per riuscire poi a tornare. Occhi chiusi, remate di braccia. Verticalità rispetto a cosa? Un’entità senza nome nella notte, vena o matrice. Attorno al quale lui e le stelle giravano come un unico satellite. Come il grande pendolo nella sua rotonda che segna i lunghi moti giornalieri dell’universo di cui sembrerebbe che non sappia nulla e tuttavia non può non

Sigmund Freud

Con la cattiveria, l’uomo si vendica contro la società per i limiti che essa gli impone. Questo desiderio di vendetta anima tutti. Il selvaggio può mozzarti la testa, può mangiarti, torturarti, ma ti risparmia le continue punzecchiature che a volte rendono la vita quasi intollerabile in una comunità civile.

C. S. Lewis

Nessuno mi aveva mai detto che il dolore assomiglia tanto alla paura: la somiglianza è fisica. Gli stessi sobbalzi dello stomaco, la stessa irrequietezza, gli sbadigli. Inghiotto in continuazione. Altre volte è come un’ubriacatura, o come quando si batte la testa e ci si sente rintronati. Tra me e il mondo c’è una sorta di coltre invisibile. Fatico a capire il senso di quello che mi dicono gli altri. O forse, fatico a trovare la voglia di capire. È così poco interessante. Però voglio avere gente intorno. Ho il terrore dei momenti in cui la casa è vuota. Ma vorrei che parlassero fra loro e non a me. Diario di un dolore, Milano 1990.

Paola Barbato

Volete scrivere? Imparate la grammatica, la sintassi, la consecutio temporum, l’italiano, abbiate curiosità per le parole che non conoscete, imparate ad esprimere in cinque parole un concetto che ne necessita sei. Una volta imparata la sintesi potrete spaziare in descrizioni infinite. Aggiungere è uno scherzo, sottrarre un’arte. Tutte queste cose però non servono, se non siete dei narratori, degli affabulatori. Se non sapete raccontare una barzelletta, o un aneddoto. Se non sapete catturare l’attenzione solo con le vostre parole, scritte o dette che siano, lasciate perdere. La scrittura è un’arte, non una tecnica. Ha bisogno ANCHE della tecnica, ma se non avete il dono dell’affabulazione siate sinceri con voi stessi. E lasciate perdere. Ma se il dono c’è, allora non mollate, perchè questo mondo fa abbastanza schifo e abbiamo bisogno di qualcuno che ci racconti una storia a cui credere, anche solo per una manciata di minuti.

Gianni Celati

Le cose sono là che navigano nella luce, escono dal vuoto per aver luogo ai nostri occhi. Noi siamo implicati nel loro apparire e scomparire, quasi che fossimo qui proprio per questo. Il mondo esterno ha bisogno che lo osserviamo e raccontiamo per avere esistenza. E quando un uomo muore porta con sé le apparizioni venute a lui fin dall’infanzia, lasciando gli altri a fiutare il buco dove ogni cosa scompare.

Paul Ginsborg

Berlusconi ha cambiato gli italiani. Ha offerto loro un modello di libertà negativa: tutti liberi da ogni interferenza, dallo Stato, dalle tasse. Lui ha parlato al familismo e all’individualismo, con la tv commerciale ha coltivato l’idea forte di perseguire la via del consumo e della ricchezza. Questo modello non va via domani mattina perché è radicato ed è la versione estremizzata di un trend che è presente in gran parte dell’Europa. Intervista a Paul Ginsborg - l'Unità

Le città invisibili

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino

George Rodger al figlio

Mio caro Jonathan, ho appena ricevuto la tua interessante lettera e ti ringrazio per avermi inviato alcune copie delle tue prime fotografie. Mi è piaciuta specialmente quella che hai fatto a Stonehenge in cui hai ripreso, invece delle pietre stesse, la loro ombra sul suolo. E’ alquanto difficile rispondere alle domande che mi poni, ma farò del mio meglio e se non comprenderai subito, ciò accadrà un poco più tardi. La tua prima domanda è senz’altro la principale e credo che rispondendo ad essa lo faccia anche per tutte le altre. Tu chiedi: - Che cosa devo fare per diventare un fotografo come te? - Se tu non avessi aggiunto quel “come te” in fondo alla frase, la risposta sarebbe stata per me molto più semplice. Come si può spiegare qualcosa di non tecnico, di non tangibile e che viene da dentro?In realtà, avevo comprato un libro, scritto per fotografi principianti, che avrei voluto donarti per il tuo compleanno. Nella prima pagina dice che la luce viaggia ad una velocità di 186.000 migl

F.M. Dostoevskij

Con il cuore in gola, attendeva a ogni istante la decisione di Grusen’ka, seguitando a credere che sarebbe stata presa all’improvviso, come per ispirazione. Ella di colpo gli avrebbe detto: «Prendimi, sono tua per sempre» e tutto sarebbe finito; lui l’avrebbe presa e subito l’avrebbe condotta via con sè in capo al mondo. I fratelli Karamàzov

Anais Ginori

Qui le famiglie sono abituate a pagare le rette con una speciale carta magnetica, fanno le iscrizioni online, hanno pagine interattive tipo Facebook per dialogare con i maestri della classe. A partire dalle elementari, ricevono le pagelle con la e-mail. La domanda di lavoro si compila direttamente sul sito dell’agenzia di collocamento, così come quella per l’alloggio sociale o i sussidi famigliari. E per votare, al posto della scheda elettorale, arriva un codice Pin. “Tendenzialmente, i nostri cittadini non sanno più cos’è una fila”. Il sindaco André Santini è un còrso verace di 68 anni che ama i sigari, le battute fulminanti e Internet. Gli abitanti di questo comune vivono al ritmo della banda larga, con una connessione che è un’autostrada. In quanto a nuove tecnologie e al loro utilizzo, nessuno batte Issy-les-Moulineaux. L’80% degli abitanti è collegato all’Internet veloce, il 67% scarica abitualmente film e musica, il 25% chiama ormai solo attraverso il pc. “Ho capito quindici ann

Edward Canfor-Dumas

Se ci sentiamo più forti e più grandi della difficoltà stessa, allora ce la facciamo. Se invece ci sentiamo più piccoli, soffriamo. La maggior parte delle volte le difficoltà ci mostrano le nostre debolezze, e sono queste che non siamo in grado di affrontare. Quindi siamo infelici.

Lo strumento che usate per scrivere

Andando dove dovete andare, facendo quel che dovete fare, vedendo quel che vi tocca vedere, lo strumento che usate per scrivere si rovina e si smussa. Ma preferisco che sia smussato e dovergli ridare forza e affinarlo di nuovo sulla mola, sapendo di avere qualcosa da scrivere, anziché averlo lucido e brillante e non avere niente da dire. Ernest Hemingway, 49 Racconti

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