18 ottobre

IL 18 OTTOBRE 2017 VENIVA RINVENUTO IL CADAVERE DI SANTIAGO MALDONADO, GIOVANE ARGENTINO IMPEGNATO NELLE LOTTE PER LA TERRA DEL POPOLO MAPUCHE CONTRO LE GRANDI MULTINAZIONALI

Sotto le terre tra Argentina e Cile ci sono risorse preziose, petrolio, acqua, gas. Sopra le terre tra Argentina e Cile ci sono popolazioni che, così come le risorse che gli passano sotto i piedi, non guardano con troppo interesse ai confini decisi dagli stati-nazione. Sulle terre tra Argentina e Cile ci sono i Mapuche, che da secoli lottano per rimanere, liberi, su quelle terre che hanno abitato da quando chiunque possa averne memoria. Ci sono i padroni, su quelle terre, che come gli spagnoli di cinquecento anni fa spesso arrivano da lontano, con nomi ben precisi e volti puliti. E poi ci sono, sopra quelle terre, alcuni sotto, non si sa bene dove, migliaia di corpi, migliaia di teste e migliaia di bocche che in vita pensavano e urlavano contro lo scempio che i padroni stavano compiendo. Migliaia di desaparecidos, anche dopo la fine delle dittature militari, anche dopo che tutti hanno tirato un sospiro di sollievo perché i cattivi avevano perso. Tra queste migliaia c’è Santiago Maldonado, il cui corpo, purtroppo o per fortuna, è stato trovato, e ora sappiamo bene dov’è, anche se non sappiamo, ufficialmente, perché.

El Brujo aveva 28 anni nel 2017, e nemmeno a lui interessavano troppo i confini, le lotte di chi viene oppresso erano le sue, anche se non era un Mapuche. Era lì, quel 1 agosto, a Chubut, insieme ad altri manifestanti, per chiedere il rilascio di Facundo Huala, che proprio lì aveva tenuto insieme ad altri Mapuche un presidio contro lo sfruttamento indiscriminato delle terre da parte delle grandi compagnie ormai azioniste di maggioranza del territorio e della politica argentina; la manifestazione fu repressa dalla Gendarmeria, e Santiago pensò di scappare attraversando il fiume. E da lì scompare. La sua scomparsa dura per più di 70 giorni, fino al 18 ottobre, quando il suo cadavere viene ritrovato in un pozzo. Le incongruenze con una morte accidentale e non violenta, sostenuta da chi investiga sul caso e dai membri della Gendarmeria coinvolti, sono tante, e la famiglia di Santiago lotta da anni per sapere la verità.

Intanto chi vuole proteggere le popolazioni e la natura oppresse dalle stesse mani continua a sparire, mentre i volti dei responsabili ancora restano troppo puliti.

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