La scienza dello storytelling
Dedichiamo gran parte della nostra esistenza a trovare prove che confermino l’esattezza del modello allucinatorio racchiuso nel nostro cranio. Siamo attratti da quel tipo di arte, da quei media e da quelle storie che combaciano con i nostri modelli, e proviamo un senso di irritazione e di estraneità nei confronti di quelle che invece se ne discostano.
Osanniamo quei leader culturali che si fanno paladini delle nostre bandiere e, di fronte ai loro avversari, ci sentiamo offesi, profondamente irritati, oltraggiati e proviamo il desiderio di punirli, magari augurando loro ogni tipo di umiliazione. Amiamo circondarci di gente che “la pensa come noi”. La parte più piacevole del nostro tempo sociale è quella che dedichiamo a stringere “legami” ancor più forti con i nostri simili, per offrirci conferme a vicenda e ribadire quanto abbiamo ragione, soprattutto se si tratta di questioni controverse. Quando incontriamo persone con modelli neurali insolitamente simili ai nostri, non smetteremmo mai di parlare con loro.
Osanniamo quei leader culturali che si fanno paladini delle nostre bandiere e, di fronte ai loro avversari, ci sentiamo offesi, profondamente irritati, oltraggiati e proviamo il desiderio di punirli, magari augurando loro ogni tipo di umiliazione. Amiamo circondarci di gente che “la pensa come noi”. La parte più piacevole del nostro tempo sociale è quella che dedichiamo a stringere “legami” ancor più forti con i nostri simili, per offrirci conferme a vicenda e ribadire quanto abbiamo ragione, soprattutto se si tratta di questioni controverse. Quando incontriamo persone con modelli neurali insolitamente simili ai nostri, non smetteremmo mai di parlare con loro.
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