Operazione Ogro

20 DICEMBRE 1973, “OPERAZIONE OGRO”: E L’ETA FECE VOLARE L’ORCO CARRERO BLANCO 

Il 20 dicembre 1973 l’auto dell’ammiraglio Luis Carrero Blanco saltò in aria in un quartiere residenziale del barrio di Salamanca. Presidente del governo, vicinissimo all’Opus Dei, era il “delfino” designato di Franco, simbolo fisico quindi della continuità del regime fascista. Autori dell’attentato denominato i membri dell’#ETA del “Commando Txikia” (in omaggio a Eustakio Mendizabal, militante caduto il 19 aprile 1973 a Bilbao). Con questa azione Euskadi Ta Askatasuna portava l’attacco direttamente in territorio nemico prendendo del tutto in contropiede il regime franchista che fino ad allora si credeva invulnerabile. In precedenza – estate del 1973 – ETA aveva deciso di sequestrare #CarreroBlanco per richiedere in cambio la liberazione di ben 150 prigionieri dell’ETA. Ma il luogo prescelto per l’operazione venne anticipatamente scoperto e l’organizzazione armata indipendentista prese la decisione di cambiare il piano. Il 15 novembre 1973, venne affittato un appartamento al numero 104 di calle Claudio Coello, a Madrid. Da qui, con un’operazione grandiosa, se si pensa che scavarono quasi a mano e in maniera clandestina un lungo tunnel, collocarono una potente carica esplosiva. Il 20 dicembre 1973 – alle nove e mezza di mattina – l’auto di Carrero Blanco, una Dodge Dart pesante due tonnellate, venne sollevata dall’esplosione per circa 35 metri (superando ben cinque piani) andando a schiantarsi nel cortile interno della chiesa di San Francisco de Borja. Non essendo state accertate le loro responsabilità, i baschi accusati dell’attentato usufruirono dell’amnistia del 1977. Uno di loro – José Miguel Beñarán Ordeñana (“Argala”) – venne assassinato il 21 dicembre 1978 da esponenti da un gruppo di ex-militari franchisti, a cinque anni di distanza, come rappresaglia per la morte di Carrero Blanco. 

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