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 Ma quel che è peggio è il passaggio dalla “crisi economica” alla “crisi morale”, determinata non solo dal fatto che per accedere al mondo del lavoro bisogna appoggiarsi alla famiglia invece che al proprio curriculum, ma soprattutto perché i giovani non riescono più a riconoscersi nella propria biografia costruita solo grazie ai genitori, con conseguente disistima di sé e radicale sfiducia nelle proprie capacità, su cui nessuno sembra in grado di fare un vero investimento. La condizione giovanile è la vera bomba su cui la nostra società è tranquillamente seduta.

— Umberto Galimberti, da D La Repubblica, 10 luglio 2010


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