Fiume sotterraneo
È un fiume sotterraneo il mio pensiero.
Per quali terre vaga, da dove viene?
Non so... Nella notte in cui il mio essere lo tiene
da lui emerge improvviso un rumore
di origini perdute nel Mistero
del mio capirle... misteriose fonti
abitano le distanze di montagne alte
dove gli attimi si avvicinano a Dio…
Luce ogni tanto nel mio cercare
come un faro su un mare sconosciuto.
Un movimento di corsa, perduto
in me, un pallido singhiozzo d'acqua...
E mi ricordo tempi più antichi
della mia coscienza d'essere illuso,
acque divine percorrevano il suolo
di verdità armoniose e amiche,
e l'idea di una Patria anteriore
alla forma cosciente del mio essere
fa male in ciò che cerco, viene come
un'onda a sbattere sul mio dolore.
Ascolto, lontano, nel mio vago toccare
l'anima, quel suono perduto incerto
come un eterno fiume inesplorato
più dell'idea di un fiume certo e astratto...
Dov'è che va? Che si allontana dal mio
ascolto? In che caverna scende?
In quali freddi di Spavento gela?
Di quali scure nebbie si annuvola?
Non so... lo perdo... di nuovo torna
la luce ed il colore del mondo chiaro e attuale
e nella distanza interiore del mio Reale,
come se l'anima finisse, il fiume cessa...
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