Letteratura italiana
La letteratura italiana è caratterizzata da storia, cultura e tradizione particolari a ciascuna regione; con i contributi lessicali e sintattici di ciascun dialetto. Quella dei Siciliani ha un carattere più specifico. Ma è italiana… Se vogliamo enucleare le particolarità, le caratteristiche attraverso le quali, in breve, è percepita come “siciliana” all’interno della letteratura italiana, indicherei, approssimativamente, tre o quattro punti… Sulla scorta di una definizione che Cicerone dà dei Siciliani (“gente di spirito fine e sospettosa, nata per le controversie” ), è facile scorgere nella storia dell’isola una cultura a dominanza giuridica, la cui la forma segna della propria impronta l’esistenza medesima. Dalle “controversie” relative a privilegi, giurisdizioni, esenzioni e grazie, alle “controversie” sull’essere, l’esistenza, la conoscenza. “È la terra, dirà Borgese, dove si è iniziato a dubitare” (da Gorgia a Pirandello, va da sé). Ciò per il primo punto. Il secondo è relativo alla dominazione araba, che le altre regioni d’Italia non hanno conosciuto e che, in Sicilia, ha dato nomi a luoghi, ad oggetti, a persone, e che è restata attaccata alla memoria collettiva - o all’inconscio collettivo- agli splendori di un’arte del vivere, di coltivare la terra,di sognare ed essere tolleranti. Benché l’antichità classica sia fisicamente presente, ed in tutta la sua bellezza, è “il tempo dei Saraceni”, questo mondo fiabesco che, in fondo, seduce i Siciliani. Il terzo punto è relativo alle espressioni letterarie ed artistiche, e sembra contraddire il primo: è l’attenzione alla realtà, il desiderio di fissarla (per distruggerla in seguito, eventualmente: come in Pirandello, come in Brancati). È ciò che spiega il momento in cui la cultura siciliana si infiamma rispetto ai movimenti “realistici”europei: Antonello da Messina rispetto ai fiamminghi, gli scrittori, da Verga a Pirandello, rispetto al “verismo” “francese, il fiorire di tutta una pleiade di fotografi rispetto a Cartier-Bresson. Un altro punto ancora riguarda la relazione diretta della cultura siciliana con la cultura francese, e, più generalmente, il suo sogno di Parigi come capitale mondiale…
Leonardo Sciascia nella sua ultima intervista a Le Monde, 1989
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