16 ottobre
53 ANNI FA SI LEVAVA IN ALTO IL GUANTO NERO DI TOMMIE SMITH E JOHN CARLOS: ERA IL 16 OTTOBRE DEL 1968
Città del Messico. Olimpiadi del 1968. Sul podio finale dei 200 metri Tommie Smith, Peter Norman e John Carlos.
I due atleti di colore indossano un guanto nero a testa, simboli rispettivamente del potere e dell'unità dell'America nera. I piedi scalzi in segno di povertà, al collo un ciondolo fatto di tante piccole pietre nere, a ricordare ogni uomo di colore che aveva lottato per la libertà ed era stato linciato.
Quello dei linciaggi ai danni della comunità afroamericana è un dramma che abbiamo raccontato in diverse occasioni, e ancora tristemente attuale. Pensiamo solo a Emmet Till - abbiamo raccontato anche la sua, di storia, tempo fa - linciato, a soli 14 anni nel 1955, solo 13 anni prima.
Peter Norman, atleta australiano, in solidarietà con la protesta indossa il distintivo dell'Olympic Project for Human Rights, l'associazione degli atleti che combattevano il razzismo, il cui slogan era "perché dovremmo correre in Messico solo per strisciare a casa?". Quella di Norman, a sua volta, è un'altra storia di lotta ed attivismo che abbiamo raccontato. Egli subì infatti parecchie discriminazioni per suo il gesto di solidarietà e gli fu impedito di continuare la sua carriera e di portare la fiaccola a Sidney 2000.
Smith e Carlos che, dal canto loro, furono sospesi dalla squadra americana, furono oggetto di minacce e dovettero abbandonare la carriera sportiva. Smith tuttavia vi ritornerà parecchi anni dopo, ed in seguito ad una parentesi nel football, in qualità di allenatore.
Smith ricordando Messico '68 ha detto:
"Ho pianto una volta sola. Tornando a casa da Città del Messico trovai mio padre ad aspettarmi in cucina. Lavorava nei campi, sfruttato da una vita. Parlava pochissimo. Mi allungò la mano e mi disse: so perché l’hai fatto. E sono orgoglioso di te".
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