Urbania
“… Con «Domus» e «Abitare» abbiamo sperimentato diverse strategie di trasmissione cartacea dell'esperienza dell'abitare, tutte generate da un'insoddisfazione per le forme canoniche- testi esplicativi, piante, sezioni, prospetti, assonometrie, prospettive, plastici, rendering - della rappresentazione in architettura. Una delle sperimentazioni più radicali affrontate con Mario Piazza, grafico e soprattutto colto intellettuale della visione con cui ho condiviso l'esperienza delle due riviste, è stata la costruzione di un numero di «Domus» (l'ultimo della mia direzione, il 902 di aprile 2007) esclusivamente affidato alle immagini e alle fotografie, senza testi di ac-compagnamento. I servizi, l'editoriale, la rubrica dei libri, persino la pubblicità, erano privi di testi scritti. Il numero aveva come titolo Esperanto (l'utopia di un linguaggio universale) e ospitava nella copertina un disegno di Ettore Sottsass che raccoglieva i simboli con cui l'immaginario umano rappresenta - e forse esorcizza - la dimensione del mistero e dell'ignoto…”
(Stefano Boeri, “Urbania”- Laterza)
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