Orbital

 Invisibili dietro le protezioni speciali chiuse, gli alisei soffiano sulle acque calde del Pacifico occidentale scatenando una tempesta, un vortice rovente. I venti afferrano il calore dall’oceano e lo raccolgono sotto forma di nuvole che si addensano e coagulano e roteano in cumuli verticali fino a creare un tifone. Mentre il tifone si sposta a ovest verso l’Asia meridionale, la stazione si dirige a est, e giù verso la Patagonia, dove il bagliore di un’aurora lontana poggia sull’orizzonte come una cupola fluorescente. La Via Lattea è una scia fumante di polvere da sparo in un cielo di seta.

A bordo sono le quattro e un quarto di un martedì mattina ai primi di ottobre. Là fuori ci sono l’Argentina e l’Atlantico meridionale, poi Città del Capo, lo Zimbabwe. Sul suo fianco destro, il pianeta saluta il mattino in un sussurro, un esile spicchio di luce incandescente. Scivolano in silenzio attraverso i fusi orari. 

Samantha Harvey, Orbital, traduzione di Gioia Guerzoni, NN Editore (collana La Stagione), 2025¹, p. 8.

[Edizione originale: Jonathan Cape Publishing, UK, 2023]


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