La storia di una sequenza fotografica che sconvolse il mondo


“ANCHE SE È DIVENTATA UNA DELLE IMMAGINI MEMORABILI DEL XX SECOLO, IL PRESIDENTE NIXON DUBITO' DELL'AUTENTICITÀ DELLA FOTOGRAFIA. LA FOTOGRAFIA PER ME, E PER MOLTI ALTRI, NON AVREBBE POTUTO ESSERE PIÙ REALE".

Phan Thi Kim Phuc e la sua famiglia erano residenti in un villaggio del Vietnam del Sud. L’8 giugno del 1972 gli aerei sudvietnamiti sganciarono diverse bombe al napalm su quel piccolo villaggio che, nelle settimane precedenti, era stato attaccato ed occupato dalle truppe del Vietnam del Nord. La bimba, nata nove anni prima, si unì ad un gruppo di civili che fuggivano dal villaggio. I piloti dell’aeronautica della Repubblica del Vietnam scambiarono il gruppo in fuga per soldati nemici e, prontamente, decisero di attaccare quella composita umanità in fuga. L’attacco uccise due cugini di Kim Phuc ed altri abitanti del villaggio. Kim Phuc rimase gravemente ustionata dallo scoppio delle bombe. Il fotografo Nick Ut scattò diverse fotografie a Kim Phuc mentre correva nuda, insieme ad altri bimbi feriti, tra gli altri abitanti del villaggio distrutto dai sudvietnamiti.

Immediatamente dopo aver scattato quella fotografia, che diventerà una delle più celebri della storia, Nick Ut portò Kim Phuc e gli altri bambini feriti dallo scoppio delle bombe all'ospedale di Saigon. Secondo i medici che l’accolsero, le ferite erano così gravi che vi diedero scarse probabilità di sopravvivenza. Kim Phuc sopravvisse. Fu curata per quattordici mesi e dimessa dopo ben diciassette interventi chirurgici, inclusi svariati trapianti di pelle. Le prime operazioni furono eseguite da un medico plastico finlandese, Aarne Rintala. Fu solo dopo un lungo trattamento in una rinomata clinica tedesca, a Ludwigshafen, che Kim Phuc riuscì nuovamente a camminare correttamente. La foto di Nick Ut giunse ai redattori del New York Times che, nelle ore immediatamente successive alla ricezione, presero la decisione di non pubblicarla a causa della nudità della bambina.

Con il trascorrere delle ore cambiarono idea e l’approvarono. La versione ritagliata della fotografia, con i fotografi sulla destra rimossi, fu presentata in prima pagina sul New York Times il giorno successivo. Lo stesso anno lo scatto di Nick Ut vinse il premio Pulitzer e fu scelta come World Press Photo of the Year. Meno noto è il film girato dal cameraman della televisione britannica ITN Alan Downes. Il filmato mostra gli eventi nei momenti immediatamente precedenti e successivi il famoso scatto di Nick Ut. In quelle sequenze si possono notare un uomo che scatta fotografie mentre un aereo delle forze militari del Vietnam del Sud lascia cadere le bombe al napalm. Nelle sequenze successive si vedono i bambini feriti che fuggono spaventati. Alcuni secondi dopo i piccoli incontrano i giornalisti in tenuta militare, tra cui Christopher Wain che versò l’acqua sulle ustioni di Kim Phuc. Nelle sequenze successive si vede la nonna di Kim Phuc che corre nella direzione opposta tenendo il nipotino di 3 anni gravemente ferito.

Il piccolo perirà per le ferite riportate. Alcune sezioni del film di Downes furono incluse in Hearts and Minds, documentario sulla guerra del Vietnam vincitore del premio Oscar del 1974. Kim Phuc si laureò in medicina e fu utilizzata dalla propaganda del governo comunista del Vietnam. Nel 1986 le fu concesso il permesso di approfondire i suoi studi a Cuba grazie all'amicizia con il primo ministro vietnamita. Durante la permanenza a Cuba conobbe uno studente vietnamita. Bui Huy Toan, che sposò nel 1992. Nello stesso anno partirono per la luna di miele in Russia. Durante lo scalo a Gander, in Canada, abbandonarono l’aereo per chiedere asilo politico al Canada. Fu immediatamente concesso.

La coppia iniziò la nuova vita ad Ajax nell’Ontario. Nel 1996 Kim Phuc volle incontrare i chirurghi che le avevano salvato la vita. L’anno successivo superò il Canadian Citizenship Test divenendo cittadina canadese. Vi è un altro curioso aneddoto in riferimento alla fotografia di Kim Phuc: quando lo scatto uscì negli Stati Uniti smosse le coscienze, non solo quelle del popolo ma anche degli amministratori. In un audio telefonico, il presidente Nixon ed il suo capo di gabinetto, Haldeman, ponevano dubbi sull'autenticità della fotografia. Quando l’intercettazione fu resa pubblica, Nick Ut commentò: “Anche se è diventata una delle immagini memorabili del XX secolo, il presidente Nixon dubitò dell’autenticità della fotografia quando la vide sui giornali.

La foto per me, e senza dubbio per molti altri, non avrebbe potuto essere più reale. La foto era autentica come la stessa Guerra del Vietnam. L’orrore di quel conflitto, da me registrato, non poteva essere riparato. Quella ragazzina terrorizzata vive ancora oggi ed è diventata l’eloquente testimonianza dell’autenticità di quella fotografia. Quel momento non lo dimenticherò mai, alla fine ha cambiato le nostre vite”. Nick Ut ha continuato a visitare Kim Phuc sono a quando è stato evacuato l’ospedale durante la caduta di Saigon. Per molti anni si sono sentiti ogni settimana al telefono.

Fabio Casalini

I Viaggiatori Ignoranti

Commenti

Etichette

Mostra di più