Il chewing-gum

Quando gli americani arrivarono in Italia, in tempo di guerra, oltre alle profumate sigarette, portarono un mucchio di altre cose da noi allora sconosciute, o quasi. La Coca-Cola, per fare un esempio, il burro di arachidi, i pancakes (le frittelle di Paperino) e il chewing-gum.
Insieme alle cioccolate (le Hershey) e le multicolori caramelle col buco foggiate a ciambella di salvataggio (le Life Savers), i G.I. statunitensi gettavano ai ragazzini misteriosi pacchettini oblunghi; una volta scartati, questi rivelavano delle tavolettine anch'esse oblunghe e odorose. Caramelle americane? Forse. Ma che fare di quelle strane caramelle? Via lesti in bocca. Però, mastica mastica, quella caramella perdeva sapore e non si scioglieva, e fu quindi rapidamente inghiottita.
Avevamo fatto conoscenza con la gomma da masticare. Ma finita la guerra finito il chewing-gum? No, ovviamente, perchè l'ondata masticatoria non accennava a diminuire (soprattutto fra i ragazzi) e uscirono italianissimi prodotti, chiamati ben presto "cingomma", o "cicca" o in altre cento regionali varianti.
Il vero divertimento non era tanto masticare quanto infilarsi pollice e indice in bocca ed estrarne un lungo filo rosato, badando bene che non si spezzasse, rimettere il tutto in bocca e ripetere l'operazione ad libitum, in spcial modo alla presenza di adulti che gridavano naturalmente allo schifo. Dopodichè veniva ficcato di nuovo in tasca e lì, a volte dimenticato, si trasformava presto in reperto archeologico.
Il vero colpo però fu' l'invenzione della bubble-gum (credo, questa, americana), la gomma che faceva i palloni. Tu masticavi masticavi e poi, saggiata fra lingua e denti la giusta consistenza, soffiavi tenue fino ad ottenere la fuoriuscita, fra le labbra, di un palloncino che i più abili riuscivano a foggiare di notevoli dimensioni. Scoppiava anche con un caratteristico e sonoro ciac, che, ripetuto più volte, era utilissimo a far girare le scatole a un vicino adulto (e a far partire pure uno schiaffo). Unico svantaggio, il palloncino poteva esplodere sulla faccia rendendo oltremodo difficile il nettarla dai filamenti gommosi. Ma da bambini non sono cose che preoccupano.
Questi giochi sono misteriosamente scomparsi da adolescenti. Solo, a volte, vicino alla ragazzina che ti piaceva, potevi estrarre un pacchettino rettangolare colmo di pastichette bianche e dire, nonscialante: "Vuoi una chiclets?"

Francesco Guccini

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