Non saprei dire quante volte ho lasciato le cose a metà nella mia vita, e sembrerà incredibile, ma non lo sto dicendo in senso negativo. Sono sempre stato un accanito sostenitore del sacrosanto diritto di abbandonare, di fronte a qualcosa che si è inizialmente intrapreso con entusiasmo. Ho lasciato a metà scuole, libri, corsi di nuoto, lavori, lezioni d’inglese, film al cinema, viaggi, concerti e qualunque cosa abbia un inizio e una fine delineabili, soltanto perché, a un certo punto, mi sembrava di perdere tempo. Qualcuno dice che se non imparo a portare a termine ciò che inizio non crescerò mai, che bisogna arrivare in fondo alle cose, che sono un viziato e che, se continuo a lasciare le cose solo mezze-fatte, rimarrò per sempre un mezzo-uomo. Qualcuno crede a questo. Io credo di essere uno che, come tutti, ha troppo poco tempo, e credo che in partenza siamo tutti mezzi-uomini e anche che, se sommo tutti i giorni risparmiati non leggendo le ultime cento pagine di un libro che no...