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Guardare

C’è qualcosa che tutti possiamo fare un po' di più: è guardare, guardare con più attenzione il mondo intorno a noi. Guardare non è tanto un modo di informarsi, ma l’unico varco per arrivare a un possibile stupore, può essere un paesaggio lontano, può essere vicinissimo a casa nostra. Guardare è un modo per dire alle cose e agli animali di non andarsene, di rimanere ancora con noi. Guardare una lampadina, un imbuto, un albero, un cane, guardare e sentire un momento di vicinanza, mettere in crisi per qualche secondo la solitudine in cui siamo caduti. In me la ricerca di quello che chiamo Sacro minore è andata crescendo man mano che aumentava l’invadenza della vita digitale. Si può stare in Rete anche molto tempo, ma non bisogna accodarsi all’esodo verso l’irrealtà, bisogna rimanere fedeli al reale, è l’unico bene, è il bene comune, il bene più comune di tutti e non dobbiamo perderlo. Questo guardare di cui parlo non è un partito, non è un’ideologia, non è andare a rintanarsi in un ri

FramMenti

I vecchi. E vivono del ricordo più che della speranza: infatti, ciò che resta della vita è poco, mentre ciò che è trascorso è molto, e la speranza è del futuro, mentre il ricordo è delle cose passate. Il che è causa per loro anche del parlare a lungo, dal momento che trascorrono il tempo raccontando ciò che è stato. Infatti, provano piacere nel ricordare. Aristotele, [Τέχνη ῥητορική, IV sec. a.C.], Retorica, in Opere filosofiche Vol. III, Torino, UTET, 2013 ebook

Cronorifugio

 Se esiste una geografia europea delle età, dovrebbe articolarsi in questo modo. Parigi, Berlino e Amsterdam per la giovinezza, con un’atmosfera informale, l’odore di marijuana, prendersi una birra al Mauerpark e rotolarsi sulla sua erba, i domenicali mercati delle pulci, la frivolezza del sesso... Poi viene la maturità di Vienna o Bruxelles. Un tempo rallentato, la comodità, i tram, l’assicurazione medica che funziona, le scuole per i bambini, un po’ di carriera, il lavoro da impiegati all’Unione europea. Bene, e per quelli che ancora non vogliono invecchiare ci sono Roma, Barcellona, Madrid... Buon cibo e pomeriggi caldi compensano il traffico, il rumore e il leggero caos. Per la tarda giovinezza aggiungerei anche New York, sì, la ritengo una città europea spostata oltreoceano per una serie di circostanze. Zurigo è una città per invecchiare. Il mondo va più piano, il fiume della vita è sfociato in un lago, lento, con una superficie tranquilla, il lusso della noia e il sole sulla coll

FramMenti

 La gente non è cattiva. È idiota, il che è ben diverso. La malvagità presuppone un certo spessore morale, forza di volontà e intelligenza. L’idiota invece non si sofferma a ragionare, obbedisce all’istinto, come un animale nella stalla, convinto di agire in nome del bene e di avere sempre ragione. — L’ ombra del vento -  Carlos Ruiz Zafón

Fermati

 Ma quando qualcuno ti insulta, ti riduce a un oggetto, quando ti offre un consiglio non richiesto, quando ti incolpa per la sua sofferenza, quando non ti ascolta, e parla continuamente di sé, quando ti paragona agli altri, quando ignora, contraddice, giudica o ridicolizza i tuoi pensieri e le tue emozioni. Fermati. Respira. Sappi che si tratta del suo dolore, non del tuo. Sappi che sta facendo il solo sogno che può fare finché si sveglierà. Sappi che non ti conosce, conosce solo la sua immaginazione. Forse gli è difficile amare se stesso. Forse cerca il suo valore all’esterno. Forse è disconnesso dal respiro, dal corpo, dalla sua preziosa vitalità, dalla sua vera vocazione. Forse vive in un mondo dualistico di bene e male, giusto e sbagliato, successo e fallimento. Forse ha dimenticato la semplice gioia di essere. Forse puoi capirlo. Forse sei stato dov’è stato lui. Non cercare di cambiarlo, ora. Potrebbe non cambiare mai. Non cercare di correggerlo. Non sta chiedendo di essere corret

FramMenti

Quando sono solo, non sono io che sono là e non è da te che resto lontano, né dagli altri, né dal mondo. Io non sono il soggetto al quale può essere arrecata questa impressione di solitudine, questo sentimento dei miei limiti, questa noia di essere me stesso. Quando sono solo, io non ci sono. Questo non significa uno stato psicologico, che indichi lo svenimento, la cancellazione del diritto a provare ciò che provo a partire da me come centro. Ciò che viene incontro a me, non è il fatto che io sia un poco meno me stesso; è ciò che vi è “dietro a me”, ciò che l’io dissimula per essere a sé. Maurice Blanchot  

Libro Rosso

«Va col vuoto tra le mani, poiché questo è tutto. Questo è il mio dono. Se riesci a portare il vuoto tra le tue mani, allora ogni cosa diventa possibile. Non portarti dietro i tuoi pensieri, la tua conoscenza, non portarti dietro niente di ciò che riempie il secchio, e che non è altro che acqua, perché altrimenti guarderai sempre e solo il riflesso, e nient’altro. Nella ricchezza, nei beni materiali, nella casa, nell’automobile, nel prestigio, tu non vedrai che il riflesso della luna piena nell’acqua del secchio, mentre la luna vera è li, in alto, che ti aspetta da sempre. Lascia cadere il secchio, cosi che l’acqua sfugga via, e con essa la luna. Solo questo ti permetterà di alzare lo sguardo e vedere la vera luna nel cielo; ma prima devi avere conosciuto il sapore del vuoto, devi lasciar cadere il secchio della tua mente, dei tuoi pensieri: non più acqua, né luna. Il vuoto nelle mani» (Jung – Libro Rosso)

FramMenti

Noi siamo fatti anche da tutti i nostri innumerevoli morti, da tutte le perdite che hanno scavato nella nostra anima dei vuoti, da tutte le persone significative che abbiamo incontrato e poi perduto: maestri, amori che sono finiti, amici che abbiamo perso.      Tutto quello che è stato e che non è più, che ha marchiato la nostra vita e si è perduto nel tempo, resta in qualche modo ancora qui perché lo portiamo dentro noi stessi. - Massimo Recalcati

Dedica

Voglio dedicare questa poesia a tutte le donne amate. Per qualche istante segreto. A quelle conosciute appena, che un destino diverso porta via e che non si ritrovano più.  A quella che si vede apparire per un secondo alla finestra e che, rapida, scompare via, però la sua sagoma snella è tanto graziosa e sottile da rimanerne rasserenato.  Alla compagna di viaggio, i cui occhi, affascinante paesaggio fan sembrare breve il cammino e che si è il solo, forse, a capire ma che, però, si lascia scendere senza averle sfiorato la mano.  All’esile e leggera ballerina di valzer che vi è parsa così triste e nervosa in una notte di carnevale, che è voluta rimanere ignota e che non è più ritornata a volteggiare in un altro ballo.  A quelle che sono già prese e che vivendo delle ore grigie accanto a uno ormai troppo diverso vi hanno, inutile follia, fatto vedere la malinconia d’un avvenire disperante.  A quelle timide innamorate che sono restate in silenzio e che ancora vi rimpiangono. A quelle che s

FramMenti

Ogni anno l’autunno gli porta di questi sentimenti. Bisogno di silenzi, di solitudine, di ricordi. Bisogno di dormire. Di ricapitolarsi. Bisogno d’interiorità. La terra lo chiama a sé e lo invita a raccogliersi. Pier Vittorio Tondelli, Camere separate  

L'animale inquieto

 Il vivere in modo eccessivamente negativo quello che ci capita è spesso conseguenza, oltre che di un impuntarsi sul lato emotivo a posteriori della scontentezza, anche di una visione distorta della realtà: una visione che vuole escludere il caso e il caos, pretendendo di etichettare ogni evento con un giudizio eziologico che ne individui le cause e uno di valore che sancisca il giusto e lo sbagliato. Tuttavia, in natura, caso e caos regnano sovrani ed è regola, piuttosto che eccezione, che gli eventi non siano inquadrabili in una struttura di senso che abbia fondamenta in cause determinabili e affacci su orizzonti valoriali. Edoardo Boncinelli - Marco Furio Ferrario

FramMenti

La solitudine non è vivere da soli, la solitudine non è essere capaci di fare compagnia a qualcuno o a qualcosa che sta dentro di noi, la solitudine non è un albero in mezzo ad una pianura ma la distanza tra la linfa e la corteccia, la foglia e la radice.  Josè Saramago

Aracoeli

 E allora mi sono guardato negli occhi.  Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi  casi questo valga per un esercizio estremo. Dicono che, immergendosi  allo specchio nei propri occhi – con attenzione cruciale e al tempo  stesso con abbandono – si arrivi a distinguere finalmente in fondo alla pupilla l’ultimo Altro, anzi l’unico e vero Sestesso, il centro di ogni esistenza e della nostra, insomma quel punto che avrebbe nome Dio. Invece, nello stagno acquoso dei miei occhi, io non ho scorto altro che  la piccola ombra diluita (quasi naufraga) di quel solito niño tardivo che vegeta segregato dentro di me. Sempre il medesimo, con la sua  domanda d’amore ormai scaduta e inservibile, ma ostinata fino all’indecenza. Elsa Morante

FramMenti

Stai cercando te stesso? Pensa se quello che trovi non ti piace, e devi viverci per il resto della vita. Johan Harstad - Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?

Tristezze

"La cosa migliore da fare quando si è tristi", replicò Merlino, cominciando a soffiare e sbuffare, “è imparare qualcosa. È l'unica cosa che non fallisce mai. Puoi essere invecchiato, con il tuo corpo tremolante e indebolito, puoi passare notti insonni ad ascoltare la malattia che prende le tue vene, puoi perdere il tuo solo amore, puoi vedere il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni, o sapere che il tuo onore è calpestato nelle fogne delle menti più vili. C'è solo una cosa che tu possa fare per questo: imparare. Impara perché il mondo si muove, e cosa lo muove. Questa è l'unica cosa di cui la mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non ne sarà mai torturata, né spaventata o intimidita, né sognerà mai di pentirsene. Imparare è l'unica cosa per te. Guarda quante cose ci sono da imparare". [T. H. White]

FramMenti

 Racconta il tuo miracolo se pensi di aver fatto un miracolo. Combatti per rendere piú chiaro ciò che dici, abbi cura della tua innocenza piú che della tua bravura. Non puoi scegliere che posto avere nel cuore degli altri, pensa a sistemare gli altri nel tuo cuore.  Franco Arminio, da “Studi sull’amore”.

Storie

Mentre per decenni in questo Paese ci si è baloccati sul favoloso assioma «non può esistere antifascismo in assenza di fascismo», abbiamo avuto in ordine sparso: il golpe Borghese, Gladio, il piano Solo, Peteano, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, la strategia della tensione, la strage di Bologna, i NAR, l’Italicus, Ordine Nuovo, Terza Posizione, il Rapido 904, la P2, i servizi segreti deviati. Se invece vogliamo guardare al presente più prossimo, una miriade di pimpanti formazioni di ultradestra mai sciolte, partiti di governo la cui ambiguità sul tema è diventata l’identità programmatica e, per non farci mancare nulla, ci è toccato perfino l’assalto alla CGIL a Roma. Nessuna conquista democratica, nessuna Costituzione figlia della Resistenza può dirsi acquisita per sempre e il presente non fa che ribadirlo ogni giorno, per questo sarà meglio cominciare da noi stessi a ricostruire il rapporto con la Storia dell’ultimo secolo.  Storie di antifascismo senza retorica, a cura di Arturo

FramMenti

Solo chi rimane completamente se stesso si presta alla lunga a venire amato, perché solo così, nella sua pienezza vitale, può sembrare per l’altro la vita, essere avvertito come potenza di essa. Non vi è errore più grande nell’amore dell’adattarsi timorosamente l’uno all’altro e di uniformarsi a vicenda. Lou Salomé ( Riflessioni sull’amore)

Bustina di Minerva

 È nota la definizione della democrazia come sistema pieno di difetti ma di cui non si è ancora trovato nulla di meglio. Da questa ragionevole assunzione discende, per la maggior parte della gente, la convinzione errata che la democrazia (il migliore o il meno peggio dei sistemi di governo) sia quello per cui la maggioranza ha sempre ragione. Nulla di più falso. La democrazia è il sistema per cui, visto che è difficile definire in termini qualitativi chi abbia più ragione degli altri, si ricorre a un sistema bassamente quantitativo, ma oggettivamente controllabile: in democrazia governa chi prende più consensi. E se qualcuno ritiene che la maggioranza abbia torto, peggio per lui: se ha accettato i principi democratici deve accettare che governi una maggioranza che si sbaglia. Una delle funzioni delle opposizioni è quella di dimostrare alla maggioranza che si era sbagliata. E se non ce la fa? Allora abbiamo, oltre a una cattiva maggioranza, anche una cattiva opposizione. Quante volte la

FramMenti

Non era un'emozione simile all'innamoramento o al desiderio sessuale. Era come se qualcosa si fosse insinuato attraverso una piccola fessura e tentasse di riempire un vuoto che c'era dentro di lui. Ecco cosa provava. Non si trattava di un vuoto provocato da lei. Esisteva dentro di lui da un tempo incalcolabile. Lei vi aveva proiettato sopra una luce speciale, illuminandolo”. Haruki Murakami, "1Q84"

Non c'è più nessuno

Papà come spaccavi l'anguria in due con un colpo secco del tuo coltellaccio non c'è più nessuno. D'estate sotto la lampada col succo che allagava la tavola. Come dividevi la vita tra bene e male non c'è più nessuno. Com'eri giusto a fare le parti tra tutti noi con un colpo secco del tuo coltellaccio non c'è più nessuno. Come ridevi e sputavi i semi e come ti liberavi dei crucci e sconfitte godendo solo del dolce non c'è più nessuno. Fernando Bandini

FramMenti

Ogni vita nasconde, e protegge, dentro di sé tutte le altre che non si sono realizzate, che sono rimaste solo potenziali. E cosí ogni individuo conserva al suo interno, come clandestini su una nave di notte, le ombre di tutte le altre persone che sarebbe potuto diventare. Paul Auster  

Morte

Benché oscuro sia lo sfondo sul quale la morte si manifesta, altrettanto oscuro quanto quello della vecchiaia e della malattia, per non dire di quello del peccato e della stoltezza, ebbene è lo stesso sfondo sul quale si staglia il sereno splendore della vita. Per la nostra salute mentale sarebbe perciò un bene non pensare che la morte non è che un passaggio, una parte di un grande, lungo e sconosciuto processo vitale: sia nei giorni dolorosi nei quali precipitiamo per la perdita di chi ci è caro sia nei giorni tristi nei quali siamo sorpresi dal pensiero della nostra stessa morte. La nostra morte è un’attesa o, se vuole, una promessa che non è mai compiuta. Per questo essa non ci impone di vuotare la nostra vita ma piuttosto di procedere alla sua pienezza. Mentre la morte di ci toglie ciò che ci è più caro, al tempo stesso ci restituisce a ciò che ci è più prezioso. Non è il mistero della morte che siamo chiamati a sciogliere: piuttosto è quello della vita. La vita è un imperativo ass

FramMenti

Tra vent’anni sarete più delusi per le cose che non avete fatto che per quelle che avete fatto. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite. Mark Twain

I ragazzi di Piadena

La nostra scuola è privata. È in due stanze della canonica più due che ci servono da officina. D’inverno ci stiamo un po’ stretti. Ma da aprile a ottobre facciamo scuola all’aperto e allora il posto non ci manca! Ora siamo 29. Tre bambine e 26 ragazzi. Soltanto nove hanno la famiglia nella parrocchia di Barbiana. Altri cinque vivono ospiti di famiglie di qui perché le loro case sono troppo lontane. Gli altri quindici sono di altre parrocchie e tornano a casa ogni giorno: chi a piedi, chi in bicicletta, chi in motorino. Qualcuno viene molto da lontano, per es. Luciano cammina nel bosco quasi due ore per venire e altrettanto per tornare. Il più piccolo di noi ha 11 anni, il più grande 18. I più piccoli fanno la prima media. Poi c’è una seconda e una terza industriali. Quelli che hanno finito le industriali studiano altre lingue straniere e disegno meccanico. Le lingue sono: il francese, l’inglese, lo spagnolo e il tedesco. Francuccio che vuol fare il missionario comincia ora anche l’arab

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