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Laicità

Laico non vuol dire affatto, come ignorantemente si ripete, l’opposto di credente (o di cattolico) e non indica, di per sé, né un credente né un ateo né un agnostico. Laicità non è un contenuto filosofico, bensì una forma mentis; è essenzialmente la capacità di distinguere ciò che è dimostrabile razionalmente da ciò che è invece oggetto di fede, a prescindere dall’adesione o meno a tale fede; di distinguere le sfere e gli ambiti delle diverse competenze, in primo luogo quelle della Chiesa e quelle dello Stato. La laicità non si identifica con alcun credo, con alcuna filosofia o ideologia, ma è l’attitudine ad articolare il proprio pensiero (ateo, religioso, idealista, marxista) secondo principi logici che non possono essere condizionati, nella coerenza del loro procedere, da nessuna fede, da nessun pathos del cuore, perché in tal caso si cade in un pasticcio, sempre oscurantista. La cultura— anche cattolica — se è tale è sempre laica, così come la logica — di San Tommaso o di un pen...

FramMenti

Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero. Anonimo

La guardiana di Ulisse

Una malata di Alzheimer un angelo e una domanda di Alessandro Borio Un angelo all’inferno Dal buio che lo circondava emergevano improvvisamente, come fatue falene impazzite, gemiti profondi e monotonali, più scuri della notte che li avvolgeva, i quali concorrevano, unendosi e alternandosi in un’angosciosa staffetta, a formare un panorama sonoro particolarmente disperato. Non si potevano chiamare grida; le grida sono espressioni di dolore che comunque hanno una connotazione di denuncia del torto subito o di richiesta di aiuto. Si grida per farsi sentire, per ricevere un ausilio, perché comunque si ha nell’animo ancora una scintilla di speranza; quelle che raggiungevano le orecchie dell’angelo, invece, erano voci di una disperazione rassegnata, rivolte a nessuno e forse emesse senza alcun fine logico, se non quello di riempire in qualche modo l’assurda solitudine che regnava sovrana in quel luogo. In quell’oceano di buio, l’unica cosa che appariva chiara a Ulisse Man...

FramMenti

La migliore filosofia ha sempre sostenuto che il punto più elevato, più fresco e più compiuto della ragione è il meravigliarsi. Fabrice Hadjadj

L’amicizia

Ho amici che non sanno quanto sono miei amici. Non percepiscono tutto l’amore che sento per loro né quanto siano necessari per me. L’amicizia è un sentimento più nobile dell’amore. Questo fa sì che il suo oggetto si divida tra altri affetti, mentre l’amore è imprescindibile dalla gelosia, che non ammette rivalità. Potrei sopportare, anche se non senza dolore, la morte di tutti i miei amori, ma impazzirei se morissero tutti i miei amici! Anche quelli che non capiscono quanto siano miei amici e quanto la mia vita dipenda dalla loro esistenza… Non cerco alcuni di loro, mi basta sapere che esistono.Questa semplice condizione mi incoraggia a proseguire la mia vita. Ma, proprio perché non li cerco con assiduità, non posso dir loro quanto io li ami. Loro non mi crederebbero. Molti di loro, leggendo adesso questa “crônica” non sanno di essere inclusi nella sacra lista dei miei amici. Ma è delizioso che io sappia e senta che li amo, anche se non lo dichiaro e non li cerco. E a vo...

FramMenti

Niente si assomma al resto, al passato. Ricominciamo sempre. Cesare Pavese

Gli amici

Gli amici senza dubbio si muovono, seguono la loro via, si rendono ridicoli, sbagliano, perdono pezzi, spariscono per lunghi periodi; ma per me, ai miei occhi, la loro vera essenza è l’immutabilità, una sorta di persistenza naturale come di albero, di isola o di tempio greco, se vogliamo. Non è questione di lealtà, fedeltà, confidenza, affinità o altro. Stanno lì, ci sono comunque, li ritrovi anche al buio. Carlo Fruttero (1926 – 2012)

FramMenti

La passione mi convince in un modo, la ragione in un altro. Vedo il meglio e lo approvo, ma seguo il peggio. Ovidio - Metamorfosi

Contro i poeti

Perché non mi piace la poesia pura? Per le stesse ragioni per le quali non mi piace lo “zucchero” puro. Lo zucchero è fenomenale quando lo sciogliamo nel caffè ma nessuno si mangerebbe un piatto di zucchero: sarebbe troppo. È l’eccesso ciò che stanca nella poesia: eccesso di poesia, eccesso di parole poetiche, eccesso di metafore, eccesso di nobiltà, eccesso di depurazione e di condensazione che fanno somigliare la poesia a un composto chimico. Witold Gombrowicz (Tea, 1999)

FramMenti

L’unico uomo che possa considerarsi educato è colui che ha imparato ad imparare. Carl Rogers

August Strindberg

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The Birch Tree I (Autumn), 1902 by August Strindberg (Swedish, 1849–1912)

FramMenti

La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine, senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia. F. Nietzsche

Yves Bonnefoy

Noi agitiamo quest’acqua. In essa le nostre mani si cercano, talvolta si sfiorano, forme spezzate. Più in basso, è una corrente, è qualcosa d’invisibile, altri alberi, altre luci, altri sogni. E guarda, sono anche altri colori. La rifrazione trasfigura il rosso. Era un giorno d’estate? No, è il temporale che «cambierà il cielo», e fino a sera. Noi immergevamo le mani nel linguaggio, vi afferrarono parole delle quali non sapemmo che fare, non essendo che i nostri desideri. Noi invecchiammo. Quest’acqua, nostra speranza. Altri sapranno cercare più nel profondo un nuovo cielo, una nuova terra.

FramMenti

L’attenzione è la prima forma di amore. Simone Weil

21 marzo

Sergio De Simone aveva sei anni quando fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Era la sera del 21 marzo 1944 e Sergio si trovava nella città di Fiume insieme a sua madre, Gisella Perlow, a sua zia, Mira Perlow, a sua nonna e alle piccole cuginette di 4 e 6 anni, Andra e Tatiana Bucci. Fu un delatore a segnalarli ai nazifascisti, perché “colpevoli” di essere ebrei. E loro si presentarono a casa. Li arrestarono, li condussero nel campo di concentramento della Risiera di San Sabba, nella città di Trieste, per poi deportarli nel lager di Auschwitz-Birkenau. La nonna, Rosa, morì il giorno stesso, all'interno di una camera a gas. Gisella e Mira superarono le selezioni e furono destinate ai lavori forzati. Le sorelline Andra e Tatiana, scambiate per gemelle, furono risparmiate perché considerate preziose per gli esperimenti dello pseudo dottore Josef Mengele. E Sergio? Anche lui fu considerato interessante, utile agli studi, e con Andra e Tatiana finì nel “kinderblock”, la b...

FramMenti

Una cosa che ti fa sentire cosi bene, non può essere sbagliata. Grey’s Anatomy

Misantropo

Io amo esser solo. Ho bisogno di esser solo: per contemplare, per pensare. A volte mi danno noia perfino le persone che amo. Sì, è difficile viver con me. A me non piace andare nei night, non mi è mai piaciuto. Io, quando vedo quel divertimento falso non posso far a meno di pensare che dietro a ciascuna di quelle persone v'è un dramma: il pianista magari ha le scarpe rotte, l'industriale ha le cambiali che scadono, l'entraîneuse ha il il figlio ammalato… Sono un misantropo, la base della mia vita è la casa. La casa, per me, è una fortezza, quasi una persona. Quando vi entro la saluto sempre come una persona: “Buonasera, casa." — Totò

FramMenti

Non basta avere ragione: bisogna avere anche qualcuno che te la dia. Giulio Andreotti

Sul mangiare carne

Vi state chiedendo perché Pitagora si ritenesse dal mangiare carne? Io da parte mia, mi domando piuttosto per quale ragione o con quale animo un uomo, per primo, abbia potuto avvicinare la sua bocca al sangue congelato e le sue labbra alla carne di una creatura morta; come abbia potuto mettere sulla propria mensa cadaveri di animali e definire cibo e nutrimento quegli esseri che fino a poco prima muggivano o belavano, si muovevano, vivi. Come abbia potuto sopportare la vista del massacro, la gola squarciata, la pelle scuoiata, gli arti staccati, sopportare la puzza… come abbia fatto a non provare ribrezzo a contatto delle piaghe degli altri esseri succhiando addirittura succhi e siero delle ferite! — Plutarco

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Per quanto assurdo sembri, la nostra vita da grandi si regge sulle gambe che avevamo da bambini.

La zona

Sto attraversando la (mia) zona. Ignorante di come potesse essere, ora ne conosco le trappole e i luoghi di riposo. Ho imparato che si modifica, come mi modifico io - meglio, poiché mi modifico io - e laddove avevo trovato pace, so che potrei trovare una nuova rete. Così il cammino si fa ora semplice e facile, ora intricato fino all’inverosimile. Ignorante avevo pensato di tornare a mani vuote, ora so di averle riempite - come dirvi di cosa? - e placato alcune inquietudini. Poiché entra nella zona (dell’anima, dell’animo) più che l’infelice, l’inquieto. Ignorante non conoscevo le sue regole, ora so rispettarle, temerle, adattarmi, lasciarmi consigliare. Di queste soprattutto una: non si torna indietro per la strada fatta all’andata. La zona (dell’animo umano) - Stalker, A. Tarkovskij, 1979

FramMenti

Siamo al mondo per essere veri, non perfetti. E. Linder

Paletti a Internet

Se qualcuno riesce a vedere un nesso logico tra uno psicolabile che lancia un Duomo in faccia al premier e l’esigenza di cambiare la Costituzione, è gentilmente pregato di rivelarmelo, perchè io mi sto scervellando da stamattina e con tutta la buona volontà non ci sono ancora riuscito. Eppure – basta leggere i giornali di destra oggi – è proprio quello che sta succedendo: utilizzare il gesto di Tartaglia per cambiare la Costituzione, imporre un nuovo Lodo Alfano, restaurare l’immunità completa ai parlamentari – e ovviamente mettere un bel po’ di paletti a Internet. Ragazzi, qui siamo sull’ottovolante, ma non ci si sta divertendo affatto. Alessandro Gilioli

FramMenti

Quando siamo inquieti, è meglio prima di tutto scacciare l’inquietudine con una bella passeggiata o una corsa nel bosco, o anche facendo un lavoro in giardino. Anselm Grün

Hiroshi Matsumoto

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