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Grande Russia

Mentre gli oligarchi venivano costretti ad accettare le nuove regole del Cremlino, esistevano nel Paese altri boiari. Erano i governatori degli oblast e dei kraj, potenti notabili eletti localmente che avevano trasformato la loro provincia in un feudo personale e trattenevano per sé, con vari pretesti, il gettito delle imposte locali. Questo federalismo russo risaliva all'epoca di El’cin e Putin attendeva da tempo l’occasione per restaurare il potere centrale. Decise di agire dopo l’attentato alla scuola di Beslan in Ossezia. Fra i due problemi, quello del terrorismo ceceno e quello delle autonomie locali, non esisteva alcuna relazione, ma il presidente russo capì che l’eliminazione dei governatori sarebbe stata più facilmente accettata se decisa in un momento in cui la società russa si sentiva minacciata. Il potere dello Stato russo ha bisogno di un forte consenso popolare, ma il consenso è tanto più forte quanto più il leader, nei momenti cruciali, dimostra di sapere agire con au

FramMenti

Poiché in fondo non ci siamo interessati a nient’altro che alle nostre acrobazie e al nostro lavoro, disse, ci siamo trovati nella terribile impossibilità di intenderci con il mondo circostante, che in cambio ci ha punito con il suo totale disinteresse. Il mondo circostante semplicemente ci ha ignorati nel momento in cui non gli abbiamo più dimostrato il minimo interesse, è ovvio, disse.  Midland a Stilfs Thomas Bernhard

FramMenti

La lontananza rimpicciolisce gli oggetti all’occhio, li ingrandisce al pensiero.

Pedro Salinas

Il modo tuo d’amare è lasciare che io ti ami. Il sí con cui ti abbandoni è il silenzio. I tuoi baci sono offrirmi le labbra perché io le baci. Mai parole o abbracci mi diranno che esistevi e mi hai amato: mai. Me lo dicono fogli bianchi, mappe, telefoni, presagi; tu, no. E sto abbracciato a te senza chiederti nulla, per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami. E sto abbracciato a te senza guardare e senza toccarti. Non debba mai scoprire con domande, con carezze, quella solitudine immensa d’amarti solo io. La voce a te dovuta (Einaudi, 1979) trad. it. E. Scoles

FramMenti

L’amore e l’odio falsano completamente il nostro giudizio: nei nostri nemici non vediamo altro che difetti e in coloro che amiamo soltanto i pregi; dei secondi perfino i difetti ci sembrano amabili.

Lara non mente

 Vorrei che tu per una volta ci credessi. Che riuscissi a fidarti, senza porti domande. Vorrei che accettassi le emozioni che ti scorrono dentro, senza averne paura. Vorrei che imparassi a dire di no, come sanno dirlo gli altri, senza per questo sentirti in colpa. Vorrei che non pensassi di essere sempre meno di chi ti sta intorno. Che non ti domandassi ogni volta: «Dove ho sbagliato?». Vorrei che ti rendessi conto che la gente smette di chiedersi il perché di un errore già un minuto dopo che l'errore è avvenuto.  Perché a nessuno importa di trovare un senso agli sbagli, mentre tu lo pretendi, tu in assenza di senso ti senti mancare. Vorrei che imparassi a difendere i tuoi sogni dal cinismo del mondo, senza per questo sentirti stupida. Che comprendessi che non sempre è giusto preoccuparsi degli altri, se gli altri sono gli stessi che non si preoccupano di te e poi tu sei costretta a raccoglierti l'anima fatta a pezzetti. Nonostante questo, vorrei che perdonassi. Vorrei che non

FramMenti

"Io credo che potrei voltarmi e andare a vivere con gli animali, così placidi e controllati, resto a guardarli per ore. Non si affaticano, non frignano per la loro condizione, non stanno svegli al buio piangendo i loro peccati, non mi scocciano coi loro doveri verso Dio, nessuno è insoddisfatto, nessuno impazzisce per la mania di possedere, nessuno s'inginocchia davanti a un altro, o addirittura davanti a uno della sua specie vissuto migliaia di anni fa. Sopra l'intera terra nessuno, tra loro, ha onori o compassione...”  (Walt Whitman dal Canto di me stesso in Foglie d'erba) 

La montagna è donna

Ieri, in quello che forse è stato l'ultimo scampolo d'inverno, ho inforcato la bicicletta per vedere tradotta in neve la pioggia delle basse quote.Nonostante le nuvole fossero saldamente aggrappate alle montagne, nascondendole alla vista, dal Pedemonte era chiaro che lassù avesse fatto neve. Lo si percepiva dall'aria, dalla sua fresca limpidezza e dal suo profumo delicato. Bianco.Avevo da poco superato Bassano quando i nembi hanno iniziato a sfilacciarsi, offrendo alla vista ciò che fino a poco prima era riservato all'olfatto. Gli spalti del Monte Grappa scendevano bianchi verso la pianura, dilatando le forme, offrendo al massiccio una veste pulita. Ero in procinto di infilare la prima rampa dell'eterna salita che accompagna fino alla vetta, fino al Sacrario Militare, quando ho incrociato due signori molto anziani, marito e moglie, accompagnati da un cane ancora più anziano. Stavano passeggiando lungo la strada.Non appena sono giunto a tiro di voce lei mi fa, con un

FramMenti

"Sempre caro mi fu quest’ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete Io nel pensier mi fingo; ove per poco Il cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare."  L’infinito, Giacomo Leopardi

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Bisogna non fingere di filosofare ma filosofare davvero; non ci occorre infatti apparire sani ma l’esserlo davvero. — Epicuro

Waves of Fear

Se «Waves of Fear» era la cosa più viscerale che Reed avesse scritto fino a quel momento, allo stesso tempo era un indicatore di quanto fosse feroce la competizione per ottenere quel posto d'onore nel complesso della sua opera: le visioni degne di Auschwitz dei cadaveri ammucchiati di «Heroin»; la donna che diventa blu in «Run Run Run»; la violenza incombente di «There She Goes Again»; il teschio di Waldo Jeffers da cui zampilla il sangue in «The Gift»; il corpo depilato legato su un tavolo di «Lady Godiva's Operation»; la scena orgiastica dell'omicidio con la siringa di droga di «Sister Ray»; l'odio per il proprio corpo di «Candy Says»; la perdita lacerante di «Pale Blue Eyes»; gli escrementi e le viscere di «Wrap Your Troubles in Dreams» i bulbi oculari perforati e i ratti affamati di «The Murder My. stery»; il cervello servito su un vassoio di «Ocean»; il prete che riesuma il padre defunto di «Hangin' 'Round»; Caroline piena di lividi in Berlin mentre i suoi

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Giornata mondiale dell’Acqua. Non consumatela: bevete solo vino e birra. gargantua

Dino Buzzati 14. IL RE A HORM EL-HAGAR

Questi i fatti avvenuti in località Horm el-Hagar di là della Valle dei Re, al cantiere per gli scavi del palazzo di Meneftah Il. Il direttore degli scavi, Jean Leclerc, uomo attempato e geniale, ebbe una lettera dal segretario del Servizio delle Antichità che gli annunciava una visita di riguardo: un illustre archeologo straniero, il conte Mandranico, verso il quale si raccomandavano i maggiori riguardi. Leclerc non ricordava nessun archeologo che si chiamasse Mandranico. L'interessamento del S.d.A. - pensò - anziché da reali meriti, era procurato da qualche alta parentela. Ma non ne fu seccato, tutt'altro. Da dieci giorni era solo, il suo collaboratore essendo partito per le vacanze. L'idea di vedere in quell'eremo una faccia cristiana che si interessasse un poco delle sue vecchie pietre non gli dispiacque. Da quel signore che era, spedì una camionetta fino ad Akhmim per fare provviste e sotto un padiglione di legno da cui si dominava l'intero complesso degli sc

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Cos’è meglio, una felicità a buon mercato oppure un’eletta sofferenza? Fedor M. Dostoevskij

Marinos Sigouros

Mai e sempre Non dire che mi amerai per sempre, come se non sapessi che semi cadono nell'anima e sbocciano nuovi amori; non dire che mi dimenticherai e involontariamente mi porterai nella memoria mentre dolori e desideri arderanno in te. Nel dolore e nella gioia spesso i morti ritornano, e i vivi muoiono senza saperlo. (da Αntologia 1908-1933, Libreria di Estìa, 1933)

FramMenti

Se vogliamo cambiare davvero, il cambiamento dobbiamo farlo cominciare da noi. Per esempio le mutande, tutti i giorni. pellerossa

Uomini e donne

La vita si genera nell’incontro tra il maschile e il femminile, ma ciò che la promuove, la nutre e la sostiene è il femminile. Il femminile è per definizione cura del relazionale. Il femminile però non coincide totalmente con la donna, perché è presente in ogni essere umano. Lo stesso vale per il maschile, pure presente in ogni essere umano. La vita matura è l’accordo armonioso in ognuno del femminile e del maschile. Noi abbiamo ancora bisogno di una festa della donna per superare le diseguaglianze che ancora permangono nella nostra società e per lottare contro le violenze di cui le donne sono spesso ancora vittime. Tuttavia io penso che abbiamo bisogno soprattutto di una festa del femminile, lungo la storia troppo spesso maltrattato  dal principio maschile esplicitatosi per lo più come volontà di potenza e di dominio e che purtroppo si può ritrovare all’opera anche in alcune donne, vedi per esempio la politica di Margaret Thatcher (così come il principio femminile si può ritrovare all

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«Continua tutto quello che hai cominciato e forse arriverai alla cima, o almeno arriverai in alto a un punto che tu solo comprenderai non essere la cima» — Seneca

Padrone

 La parola “padrone” è stata rimpiazzata da molti eufemismi (forse il più corrente è “azionista di maggioranza”), quasi a dire che il concetto è arcaico. Fa pensare ai capitalisti in cilindro e marsina nelle vignette socialiste dei primi del Novecento. O al capitalismo paternalista del boom italiano, con il re delle lavatrici che, con forte accento lombardo, dice agli operai “siete tutti miei ragassi”, a patto che non rompano troppo le balle con le rivendicazioni sindacali: basta rivolgersi direttamente al padrone-papà, e tutti i problemi si risolvono. Roba vecchia, insomma. Di un paio di generazioni fa, almeno. Poi però, a rinverdire la figura del padrone a tutto tondo, è arrivato Elon Musk, che sotto la patina incantatrice della tecnologia reinterpreta, con vigore quasi ossessivo, la figura padronale classica: decido tutto io, niente sindacati in azienda, il licenziamento come pratica ordinaria, tutti al servizio dell’azienda e l’azienda al servizio solo di se stessa (il capitale com

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All’inferno è pieno di commessi di Mediaworld che ti dicono che non sono di quel reparto.  elrobba

La luna

Sul carro era stato caricato tutto quello che ci poteva stare, anche la macchina da cucire e la bicicletta, anche la damigiana piccola piena di vino. Quindi la porta di casa era stata chiusa. L’aveva chiusa la madre con molta cura, e prima di legare la chiave alla cintura del suo vestito essa si era più volte assicurata che fosse chiusa bene. E poi erano rimasti vicino al carro, di fronte alla porta chiusa. Erano rimasti là fermi un poco, senza far niente perché non c’era più niente da fare, ma pareva loro di dover aspettare chi sa che cosa. E infine il vecchio aveva detto: «Avanti!» con voce solenne, come se fosse risorto in lui l’antico spirito dei capi che guidavano le tribù nelle trasmigrazioni dei popoli. E il figlio Nino aveva incitato i buoi più volte, portando il carro dietro la casa e poi sulla carrareccia che conduceva alla strada grande. E allora la madre aveva camminato in fretta per raggiungere il suo uomo che stava in testa, e insieme e vicini andarono avanti verso la str

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Un uomo non è pigro se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile ed uno invisibile. buong — Victor Hugo

Dino Buzzati 13. LA CANZONE DI GUERRA

Il re sollevò il capo dal grande tavolo di lavoro fatto d'acciaio e diamanti. " Che cosa diavolo cantano i miei soldati? " domandò. Fuori, nella piazza dell'Incoronazione, passavano infatti battaglioni e battaglioni in marcia verso la frontiera, e marciando cantavano. Lieve era ad essi la vita perché il nemico era già in fuga e laggiù nelle lontane praterie non c'era più da mietere altro che gloria: di cui incoronarsi per il ritorno. E anche il re di riflesso si sentiva in meravigliosa salute e sicuro di sé. Il mondo stava per essere soggiogato. "è la loro canzone, Maestà " rispose il primo consigliere, anche lui tutto coperto di corazze e di ferro perché questa era la disciplina di guerra. E il re disse: " Ma non hanno niente di più allegro? Schroeder ha pur scritto per i miei eserciti dei bellissimi inni. Anch'io li ho sentiti. E sono vere canzoni da soldati ". "Che cosa vuole, Maestà?" fece il vecchio consigliere, ancora più cu

FramMenti

Sii gentile, ti dico e mi dico, se una sola cosa dovessi scegliere sarebbe questa. Non demordere, insisti, non lasciarti ingannare da chi ti racconterà che essere gentili é una debolezza, che è quello che ci si aspetta dalle femmine. Non é così: la gentilezza non ha sesso, é la qualità fondamentale degli umani. Alcuni la conservano, altri, sfortunati, la smarriscono. Ribellati sempre a chi ti dice come essere: scegli tu a cosa ribellarti. Non farti condizionare mai. Tutto il resto verrà di conseguenza.  Da : Lettera ad una ragazza del futuro, di Concita De Gregorio

Oliviero Girondo

 Scrupolo Mi sembra di vivere di sentire i rumori di guardare le pareti, che queste mani siano mie, ma forse mi inganno e muri e mani sono solo ricordi di una vita passata. Ho detto "mi sembra" Non garantisco nulla. (da Persuasione dei giorni, 1942)

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