Due bambini

Due bambini se voglio abbracciarsi si abbracciano. Un bambino guarda l’altro, ne studia le guance paffute e gli tocca i riccioli biondi. Sono ipnotizzanti. Si chiede cosa sia quell’essere. A casa sua ci sono due grandi che lo guardano dall’alto e provvedono a lui. A casa sua c’è anche un cane, un cosino peloso che abbaia in continuazione. Ma quell’esserino cos’è? Il bambino se vuole da un bacio all’altro bambino perché gli vuole bene. Non lo conosce, non sa neanche cosa sia, ma gli vuole bene perché non ha motivi per odiarlo. Se lo odiasse, d’altronde non avrebbe problemi a urlagli contro, a tirargli i riccioli, a dargli uno schiaffo sulle guance. Ma non lo fa, non ne ha motivo. E se capitasse? Be’, dopo compagni come prima. Si danno la mano, e insieme dondolano sull’altalena, oppure costruiscono un castello di sabbia. Dopo un litigio fanno sempre qualcosa insieme, perché non bloccano i loro istinti, perché non portano rancore, perché non li trasformano in qualcosa che l’altro sicuramente non potrà fraintendere. Due bambini fanno quel che vogliono, e solo all’altro dovranno dar conto. Due bambini fanno ciò che vogliono, ma solo se mai volessero farlo.

Dovremmo prendere esempio da due bambini.

Commenti

  1. Perché il lato oscuro viene stimolato incoraggiato
    Per questa ragione pochi sanno amare,odiare-
    Solo indifferenza-Innocenza e bellezza il bersaglio da colpire e deformare,distruggere-
    Egill

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