Io, re e dio del mondo mio

I sogni che vediamo la notte sono solo nostri, e la vita che viviamo è di tutti, perché siamo solo un insieme di leggi, di divieti, di transenne. Tu sei la mia transenna alla felicità, io l’invito alla tua. Nella vita reale io mi sentivo spesso la comparsa di un film in cui avrei dovuto essere il protagonista e interprete di tutti i personaggi. Nei sogni invece sono io il re del mondo, e decido tutto io. I sogni sono la patria degli anarchici re dell’Io, baronetto delle terre d’ego personale. Ognuno di noi è un anarchico dittatore della parola Io. Io ho dei sogni, io voglio questo, io voglio. Non pensiamo al Noi, e non ne sapremmo l’esistenza se a scuola non avessero perso tempo a insegnarcelo. Neanche il Tu esiste. Tu non esisti.
Sento puzza di merda che mi entra nelle narici, ma mi sento comodo. Il paradiso.
Dio. Il paradiso. Non esiste nulla. E’ una favola, e io preferisco Cappuccetto Rosso. L’Io è l’idea di partenza del fascismo. Il fascismo è una chiara richiesta d’egocentrismo da un soggetto che ha sicuramente il cazzo piccolo. L’uomo ha bisogno di una piramide di potere, e ha inventato dio, per non essere lui stesso dio, e per scaricare le responsabilità. In fondo non tutti nasciamo Marlon Brando. Hanno bisogno di sapere che sotto di loro c’è qualcuno, e sopra di loro c’è qualcuno. Hanno bisogno di sapere che fanno parte di una catena, e che senza la loro inutile e patetica presenza, la catena si spezzerebbe. Hanno bisogno di pregare. Hanno bisogno di sentirsi chiamare con il Lei. Hanno bisogno di tutta una serie di inutili smancerie che gli coccolino il loro cazzo piccolo.

Roberto Dragone

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