Il pazzo del sistema

Salgo sul bus con l’ombrello che versa acqua per terra. Anche io sono zuppo. Provo ad agitare il trench per far gocciolare un po’ d’acqua e non bagnarmi i vestiti, ma è tardi: è invernale, fatto di lana o chissà che tipo di stoffa, e ha assorbito tutta l’acqua. Sono una spugna gigante. Una signora seduta ai primi posti sorride mentre mi fissa. Ha una cappotto marrone, enorme e pieno di pellicce qui e lì. Mi chiede “Fuori piove?”. Signora, che cazzo, non lo vede? Siamo in un bus, non in un bunker senza finestre. “Eggià”. No, ti prego, non voglio parlare del tempo. Piove, marzo è pazzo, non vedo l’ora che arrivi l’estate eccetera. Il primo che si lamenterà per il caldo lo picchierò a sangue con una lastra di ghiaccio, ricordandogli quando si lamentava del freddo. Fa freddo, l’argomento è chiuso, finito. Esaurito. La signora sorride, “Ti sei bagnato”. Nooo, è che sono influenzato e ho fatto uno starnuto prima di salire sul bus. La signora è snob. Ha dalla sua parte il diavolo, tant’è che non è bagnata. Il diavolo la protegge dal male – la pioggia è male -, e lei in cambio deve insultare qualche operaio, qualche ragazzo che sale sul bus fradicio. “Eh, lo so signora, mi sono bagnato anche i vestiti”. E quando dico ’signora’ sto scherzando. Lei di signorile ha solo l’età. Odio darle del lei, odio le classi sociali. Amo la pioggia. Il bus si ferma ancora, sale un anziano mingherlino. Non ha l’ombrello, e il suo cappotto è ormai grigio scuro per colpa dell’acqua. Sorride, sembra un senzatetto. Sembra fuori di testa. Mi saluta, allegro. Mi vuole abbracciare. La signora, stizzita in prima fila, non gli chiede se piove ancora. La signora è diventata intelligente, intuitiva. E dire che negano l’evoluzione. Il vecchio pazzo inizia a urlare la sua storia, dal nulla. Un ex pugile, che a vent’anni guadagnava tanto negli incontri, per dar da mangiare alla sua famiglia, che era parecchio numerosa. Non ricorda neanche quanti fratelli ha. Comunque, era molto probabile che stesse inventando tutto di sana pianta. Il bus si muoveva, e lui si muoveva nel bus per mostrarmi come ci si protegge nei combattimenti. Poi si gira, “A meno che non vuoi farti colpire, eh!” dice e ride, ma nessuno ride con lui. Solo io sorrido con lui. La signora, con il pazzo di spalle, mi fa “Non dargli corda”. La signora criticava il pazzo. Lui era pazzo. Non si insegna pugilato su un bus. O non si chiede a uno fradicio se fuori piove? Il tizio si rigira verso di me, e mi dice che potrei fare il pugile. Così la pazza sorride, e dice che la gente è fuori di testa. Che il mondo è andato in frantumi, grazie ai giovani che non hanno più moralità. Forse dirà anche che fuori non piove. La vecchia pazza criticava il mondo, perché aveva un patto con il diavolo. Non voleva bagnarsi, non voleva sporcarsi, e mordeva, mordeva qualunque cosa potesse mordere.

Roberto Dragone

Commenti

  1. fortissimo, mi piace
    buona giornata Michele

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  2. Mordeva qualunque cosa potesse mordere- Grande-
    Potrmmo sperare di incontrarla un giorno
    sotto ad un violento acquazzone con il
    chashemire zuppo-
    Egill

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