Riflessioni poco rivoluzionarie

Che poi, in questa strana estate e in questo paese isterico, finisci coll’infastidirti parecchio anche con quelli che sparano a caso contro “la casta”, e ad irritarti con chi, pur anticlericale come te, si indigna per esenzioni ICI che poi, ad informarsi meglio, la Chiesa non ha.

E mentre ricevi, tra facebook ed email, centinaia di inviti da amici a cortei e manifestazioni più o meno indignate e “rivoluzionarie”, organizzate da personaggi che non ti danno alcun affidamento e scaturite da notizie spesso farlocche come monete da tre euro, ti chiedi se il tuo fastidio sia dovuto al fatto che ormai sei troppo vecchia e cinica e per le “rivoluzioni” non ci sei mai stata tagliata, o sei rimasta una delle poche che ancora usa il buon senso, tende a valutare per conto suo, vuole controllare i fatti e non crede a tutto quello che le raccontano o alla vulgata di moda.

E quindi, in caso di vera rivoluzione, saresti una delle prime a ritrovarsi nei guai.

Commenti

  1. Condivido questa riflessione. Siamo in effetti sommersi da email, notizie, bufale... Si arriva ad una stanchezza indicibile. A me è capitato di chiudere il blog per quanto mi sembrava tutto inutile ciò che scrivevo. Siamo arrivati troppo in là, secondo me.
    L'ICI viene pagato dalla Chiesa per i possedimenti commerciali. Proprio oggi ho letto che Merola il sindaco di Bologna si chiede come considerare il bar dentro un circolo ARCI e il bar dentro l'oratorio. Questo per fare un esempio, ma ce ne sarebbero tanti altri.
    Noi siamo stanchi e può essere l'età. I giovani, molti giovani, i precari, gli studenti, i disoccupati, gli sfruttati, si dissociano dal mondo della politica, si dissociano da questa società che non capisce ancora bene del tutto e non fa niente. Dissociazione dei giovani, come quella cui ricorrono i bambini violentati, stuprati ripetutamente.
    Un caro saluto,
    Lara

    RispondiElimina

Posta un commento


Etichette

Mostra di più