Foglia morta

In un lontano passato, dunque remoto,
quando beltà splendea negli occhi miei
ridenti e fuggitivi, mi sedetti in un caffè
all'aperto, allora non erano ancora ricoperti
di queste orrende plasticacce che usano oggi,
in attesa che mi portassero da bere
cadde sul tavolino una foglia morta
però non era proprio del tutto morta
infatti cominciò a parlare come fanno
naturalmente le foglie quando incontrano
un amico, benchè non fossi propriamente
sua amica e tra noi ci fosse - ci tengo a
sottolinearlo - una differenza considerevole
d'età, la vecchierella mi raccontò che un
tempo era giovane e fresca, partecipava
a tutti i balli organizzati dal vento in primavera
e in estate, cantava al ritmo della pioggia
canzoni struggenti e il sole l'amava di una
passione ardente. Poi, come sempre accade,
cominciò la lenta decadenza: la pelle si
accartoccia, la linfa si dissecca, insomma
giunse l'autunno quindi l'inverno con le conseguenze
che tutti immaginiamo. Senti - le dissi -
vecchia mia, non crederai che mi riduca come te!
Lei mi rispose: Aspetta e vedrai, mia cara.
Beh, non faccio per vantarmi, ma sto ancora aspettando.

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