Lago nero

C'è un lago, su nelle montagne delle Meraviglie, chiamato Lago Nero, probabilmente a causa del colore delle sue acque che sono scure e profonde. Ci si arriva percorrendo un sentiero che sale fino a 2300 metri e, lasciate le verdi pendici di abeti, s'inerpica per una ripida scarpata sassosa dove la vegetazione si fa rada e stentata. Le pietre sono scure e aspre, bisogna procedere con cautela per non inciampare, le vette che appaiono lungo il sentiero in lontananza hanno nomi che incutono timore: la Rocca dell'Abisso, la Cima del Diavolo, il Picco del Mago. Sovente sono attraversate da nebbie basse e dense che rendono l'atmosfera cupa, surreale.
Quando si giunge in vista del lago, la sensazione di trovarsi in un luogo inquietante e minaccioso si fa più intensa. Le acque nere del lago sembrano un calderone infernale dal quale potrebbe emergere da un momento all'altro un qualche mostro spaventoso pronto a cibarsi degli ignari avventori. L'angoscia che si prova è così suggestionante che è impossibile rimanere a lungo in quel luogo, il freddo poi che vi regna acuisce la sensazione di disagio. Bisogna allontanarsi in fretta, andarsene senza voltarsi, lasciando indisturbate le malvagie divinità che popolano quelle rocce, per raggiungere al più presto la rassicurante certezza di una terra più ospitale.

Inquieta

Commenti

  1. Ci sono due aggettivi uguali "scure" ripetuti a breve distanza. Per il resto il brano non è esente da una certa tensione.
    :)

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