Consumapensieri

L’essere umano è una strana creatura, egli infatti dimentica tutto. La sua memoria sembra fatta di cera, e i pensieri sono come fiamme che vagano nell’aria, nelle parole, nella musica, nelle immagini, che quando toccano una persona la illuminano di senso, di forza, creatività, talvolta intelligenza, o felicità, o ancora lo illuminano di tristezza, ma non importa; la luce infatti si affievolisce con il passare del tempo, e quello che ai nostri occhi sembrava un bellissimo lampo di felicità che ci ha aveva sorridere senza motivo, in realtà è sintomo che abbiamo una memoria a breve termine, e una candela davvero tanto corta. Quando invece restiamo illuminati di una pensiero per anni, o addirittura per due vite, non vuol dire che quel pensiero era una fiamma enorme, ma piuttosto che la nostra candela di memoria è lunga e coerente. Che è un pregio, mica un difetto.

Fatto è che l’uomo dimentica tutto e, anche se lentamente, lascia che ogni pensiero che ha si consumi. Idee e ideali, amore e tenerezze, ma anche odio e indifferenza; l’essere umano dimentica tutto, e dopo mesi, anni, decenni, è lì ‘guarito’ da una fiammella di ricordo, pronto a incendiarsi di nuovo la testa con altre fiamme. La mancanza di felicità è il simbolo dell’incoerenza umana, perché se è vero che l’uomo in vita sua prova tutto – rabbia, odio, spensieratezza, amore, pena, tristezza, gratitudine – è anche vero che dimentica sempre di essere stato illuminato da altre fiamme, di essere stato il contenitore di altri pensieri, e che questi si sono consumati con il tempo. Da soli. Perché l’uomo è fatto così, è una strana creatura: non importa ciò che vive, ciò che sa, ciò che trova, perché tanto tutto andrà perduto con l’arrivo del domani.

Roberto Dragone

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