Tutto troppo grande

In questo mondo è tutto troppo grande per un solo uomo, e io questo sono, nient’altro che un solo uomo. Ogni cosa non fa altro che ricordarmi della sua grandezza, e in continuazione sento la minaccia di quella forza che se il mondo usasse contro di me io rimarrei schiacciato in un attimo, e di me dopo non rimarrebbe nient’altro che carne cruda e un ricordo sfocato di una voce nasale. La mia Madre è la Natura, slanciata, imponente, tanto grande che a pensarci mi gira la testa e mi viene da vomitare; Lei anche non fa altro che ricordarmi della mia piccina vanità, mostrandomi continuamente quella che sembra essere una sconfinata bellezza, che non ha altri difetti se non il fatto che non mi appartiene. Ma quando il vento soffia e le foglie più deboli cadono, con un brivido freddo in me entra quel pensiero che ogni idea è più grande di me; io non sono che una di quelle foglie, che cade al primo soffiar di nuvola, e ogni cosa, anche la Madre, mi dice che a trattenermi al mio albero non c’è che un mio credo insicuro basato su nozioni fasulle che a cadere ci mettono il tempo di un ricordo nostalgico. E in fondo basta un attimo per sentirmi misero, mediocre, piccolo. Basta che ricordi cose grandi, come l’amore, la smisurata indifferenza della Terra, il rancore, la prepotenza dell’inesperienza. Elementi innaturali di cui io sono vittima, di cui la mia individualità è vittima. Ho paura di mia Madre, ho paura di lasciarmi logorare ancora dal vento sbagliato, ma quant’è vero che io respiro e vivo, un giorno sarò morto dopo una vita in cui ogni giorno mi sono sentito piccolo e indifeso, contro un mondo in cui tutto è troppo grande.

Roberto Dragone

Commenti

Etichette

Mostra di più