Almerina parla del suo matrimonio con Dino Buzzati

Ci siamo sposati l’8 dicembre, lo abbiamo deciso il 7, il giorno prima. Non lo abbiamo detto a nessuno e nella chiesa di San Gottardoeravamo in cinque: noi due, monsignor Ernesto Pisoni, e i due testimoni, l’editore Neri Pozza e sua moglie Lea. Furono loro tre a organizzare il tutto a nostra insaputa: il 7 sera ci attirarono in un ristorante e buttarono là la proposta, “perché non vi sposate domani?”. Noi rimanemmo interdetti, Dino mi chiese cosa ne pensassi, io non avevo nulla in contrario. I documenti? Monsignor Pisoni aveva già preparato tutto.”. Il matrimonio restò segreto per quasi un anno, nemmeno i parenti o l’amico Gaetano Afeltra ne seppero nulla. “Quando si venne a sapere successe un finimondo. Ma avvennero anche scenette divertenti - ride Almerina- : i salotti buoni di Milano, ora che ero ufficialmente la moglie con tutti i crismi, iniziarono a invitarmi alle feste più in. Pensare che anche prima ero sua moglie, ma credendomi la fidanzata mi lasciavano a casa… Dino odiava certi ambienti snob, pieni di soldi e privi di cuore, e io ero la sua rivincita. Si divertì un mondo a vedere le loro facce quando, tolta la lunga mantella, rimasi in minigonna: allora era una rarità, Maria Pezzi mi aveva portato da Londra il primo esemplare di Mary Quant...

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