Bestie #2/6

Egli è tisico: con il viso giallo e incavato. Soltanto la punta del naso ha pavonazza e con qualche bitorzolo. Porta gli occhiali e dentro i suoi occhi pare che cada la cenere. Cammina a lunghi passi rigidi; smuovendo, secondo il piede, le spalle.
Ella si vergogna di mettersi una rosa! I suoi guanti sgualciti e sfondati, la sottana che le resta tra le gambe, il cappello ch'era stato di moda dieci anni prima, le scarpe con i tacchi storti.
Si conobbero a una birreria, accanto al pubblico passeggio, di domenica: i tavolini di pietra, rotondi, gli sgabelli di ferro verniciato, l'orchestrina stonata, diretta dal maestro calvo.
Si sposarono.
Non escono quasi mai insieme; ed ella è seguita da un canettaccio bastardo, spelacchiato e rattrappito, che dopo ogni trenta metri s'arresta per non cadere su le gambe di dietro.

Federigo Tozzi

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