Sandro Pertini

“…Faccia conoscere il Governo ai giovani in che cosa consistevano le spedizioni fasciste; la loro barbara opera di distruzione, i loro crimini.
Sappiamo come fu ucciso Ferrero: pugnalato, legato ad un autocarro e trascinato per le vie di Torino, mentre le camicie nere sghignazzavano di fronte a questo giovane corpo straziato e la camera del lavoro di Torino era tutto un rogo. Bisogna far conoscere come sono stati assassinati Piccinini, Di Vagno, Matteotti, Console e Pilati, assassinato dinanzi alla moglie e ai figli che in ginocchio imploravano pietà dagli sgherri fascisti; come sono stati coliti a morte Giovanni Amendola e Piero Godetti; come fu ucciso un mite e puro sacerdote di Cristo: Don Minzoni; la morte straziante di Gastone Sozzi ucciso lentamente con clisteri di tintura di iodio, la fine di Maurizio Giglio, cui furono strappate ad una ad una le unghie dei piedi con il vano proposito che denunciasse i suoi compagni.
Fate sapere come nell’aprile del 1945 lanciando appelli alla radio di Milano abbiano scagliato contro di noi i giovani, mentre essi, gettate via le fastose divise in orbace, il volto più feroce, ma livido di paura con il testa il loro “duce” travestitosi da soldato nazista, pensavano solo a fuggire…
Fate conoscere ai giovani che il fascismo era l’antidemocrazia; che ha portato alla rovina la patria. […]”

Estratto del discorso di S. Pertini alla Camera dei deputati del 14 aprile 1955 | A.N.P.I.

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