1984

Per chi, si chiese a un tratto, scriveva quel diario? Per il futuro, per gli uomini non ancora nati. […] Come fare a comunicare col futuro? Era una cosa di per se stessa impossibile. O il futuro sarebbe stato uguale al presente, nel qual caso non l’avrebbe ascoltato, o sarebbe stato diverso, e allora le sue asserzioni non avrebbero avuto senso. Per qualche tempo restò come intontito a fissare la pagina, mentre dal teleschermo proveniva una stridula marcia militare. Era curioso che non solo avesse dimenticato come esprimersi, ma che non sapesse neanche più che cosa voleva dire originariamente. […] L’atto della scrittura sarebbe stato facile. Non avrebbe dovuto fare altro che riportar sulla carta quel monologo diuturno e inquieto che da anni, letteralmente, gli scorreva nella mente. Ora, però, anch’esso si era prosciugato.

George Orwell - 1984, parte 1, capitolo 1

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