Giansiro Ferrata

Gli piaceva davvero la musica - specie se “allegra” - cosa della quale a Parma ci si poteva render conto con simpatia; ma sentirlo cantare per la strada e in uniforme, “produceva molta impressione” nota un testimonio di poco scandalo. La gente parmigiana (niente affatto formalista) intorno al principe ne aveva sentite dire già troppe e lo sorvegliava incuriosita. Il padre gli aveva affidato anche qui, nonostante la sua impetuosità e le simpatie politiche del momento, il comando militare. Lungo, magro, deciso, un po’ insolente, facile pero’ al discorso ed al sorriso, diretto alle stanze di convegno degli ufficiali egli transitava a tutta velocità per le vie di quella capitale di provincia come un piacevole e sospetto enigma; e non restava, per chi avesse in qualche modo una mentalità pubblica, che attenderlo alla prova. Lui, per conto suo, nei discorsi dei militari sprofondava contento.

Sangue a Parma (1848-1859) - Elio Vittorini

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