Partiti e politici

È per lo meno singolare che oggi partiti e politici di formazione laica cerchino il consenso o per lo meno la neutralità della Chiesa quando debbono affrontare i problemi nuovi che si propongono alla società, quando debbano legiferare sui diritti delle famiglie o delle coppie di fatto, sull’aborto o sulla «pillola del giorno dopo», sulla conservazione o sull’utilizzazione a fini scientifici degli embrioni crioconservati. Sembra talvolta che i laici, e le loro formazioni politiche, siano incapaci di trovare in se stessi e nella loro cultura risposte adeguate a molti interrogativi che nascono dall’interno della nostra società… È un bel guaio. Perché l’Italia di oggi, la sesta o la quinta potenza industriale del mondo, un paese ricco, informato, consumista, longevo, è già nei fatti un paese tollerante, profondamente laico che non chiede certo al parroco, né al cardinal Sodano, le risposte ai propri interrogativi e il consenso ai propri comportamenti. Uomini e donne di oggi, dimenticata (per fortuna) la condizione delle generazioni precedenti e le norme che ne regolavano l’esistenza, si muovono alla ricerca del proprio benessere individuale e al soddisfacimento di bisogni nuovi. Cresce l’idea, assolutamente laica, che ognuno abbia diritto di scegliere il proprio stile di vita e il proprio destino, e dunque se sposarsi o convivere, quante volte sposarsi, se avere o no figli e quanti e quando, se adottarli o sottoporsi alle tecniche di fecondazione assistita, come curarsi e, alla fine, persino come morire, scegliendo, se il caso, il momento in cui mettere fine alle proprie sofferenze ed al cosiddetto «accanimento terapeutico».

Miriam Mafai, 1926-2012

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