In una guerra lunga ed estenuante, fatta di lacrime e sangue, non ci sono vincitori o vinti, non ci sono patrioti o traditori. Non piu‘.
Ci sono i soldati da un lato e dall‘altro ci sono i ‘generali‘ e/o i ‘principi‘.
In genere solo una delle due parti contendenti ha la saggezza di intuire quando gli equilibri sono tali che proseguire causerebbe solo spargimento di altro sangue, di altro dolore.
E allora prova con ogni mezzo, anche se causa di altra sofferenza, a convincere l‘altro che l‘unica soluzione e' sedersi a un tavolo e discutere. Non di resa, perche' di quello non si tratta, ma semplicente di come porre fine al conflitto, consentendo ad entrambe le parti di uscirne con dignita'.
Il saggio in genere sceglie tra i suoi collaboratori piu' stretti quello piu' forte, che sapra' condurre la 'mission impossible' a termine velocemente e con poche perdite.
Ora bisogna solo sperare che l'altra parte capisca ed abbia il coraggio di sedersi a quel tavolo e parlare.
Poi ci sono i soldati. E quelli alla fine di una guerra non si fanno piu' domande. Hanno una sola parola che continua a girare nella testa: SOPRAVVIVERE.
Storture
RispondiEliminaIn una guerra lunga ed estenuante, fatta di lacrime e sangue, non ci sono vincitori o vinti, non ci sono patrioti o traditori. Non piu‘.
Ci sono i soldati da un lato e dall‘altro ci sono i ‘generali‘ e/o i ‘principi‘.
In genere solo una delle due parti contendenti ha la saggezza di intuire quando gli equilibri sono tali che proseguire causerebbe solo spargimento di altro sangue, di altro dolore.
E allora prova con ogni mezzo, anche se causa di altra sofferenza, a convincere l‘altro che l‘unica soluzione e' sedersi a un tavolo e discutere. Non di resa, perche' di quello non si tratta, ma semplicente di come porre fine al conflitto, consentendo ad entrambe le parti di uscirne con dignita'.
Il saggio in genere sceglie tra i suoi collaboratori piu' stretti quello piu' forte, che sapra' condurre la 'mission impossible' a termine velocemente e con poche perdite.
Ora bisogna solo sperare che l'altra parte capisca ed abbia il coraggio di sedersi a quel tavolo e parlare.
Poi ci sono i soldati. E quelli alla fine di una guerra non si fanno piu' domande. Hanno una sola parola che continua a girare nella testa: SOPRAVVIVERE.
Mia A.