L’urlo e il furore

Mi sedetti sul ciglio della strada. Foltissima, l’erba mi arrivava alla caviglia. Le ombre sulla strada erano ferme come se ce le avessero impresse con uno stampino, con oblique matite di sole. Ma si trattava solo di un treno, e dopo un po’ si spense dietro gli alberi, il lungo rimbombo, e allora sentii l’orologio e il treno che svaniva, come si si avventasse chissà dove attraverso un altro mese o un’altra estate, correndo via sotto l’immobile gabbiano e tutte le cose in movimento.

William Faulkner

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