Eros e Priapo

La carenza di facoltà critiche, l’assoluta incapacità di documentarsi criticamente, che è propria di certe donne oltreché di moltissimi uomini, lasciò aperto il ricettacolo delle loro psico-fiche riceventi. La dedizione minorile al super-maschio, al padre, al padrone, accolse e introitò il dogma. Il dogma fallico ossia il fallo dogmatico pervenne a depositare nell’utero di talune poverine lo scodinzolante zoo, il germe della certezza canonica. «Questo e non altro.» «Questo è verità santa e tutto il rimanente è bugia.» «La patria lo esige. Morte al Tentenna!» Grate al padre, esso padre o padrone divenne il totem idolatrato dalla loro idolatria che non ammette disquisizione critica. Dal loro gorgozzule di isteroidi patriottarde uscivano singhiozzi venerei all’indirizzo del Priapo Ottimo Massimo, del Super Balano che aveva «tonificato la vita nazionale», cioè a dire insufflato suoi carmi ciurmanti in un certo numero di ovarî di esse loro, poverine.

C. E. Gadda

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