Una boccata d’aria

E’ un sentimento curioso quello che provo per i bambini. Mi capita spessissimo di non sopportarne neppure la vista. Quanto alla loro conversazione, è semplicemente intollerabile. Sono nell’età arida e prosaica in cui la mente di un bambino gira intorno a cose come la riga, la scatola delle matite, e chi ha preso nove in francese. In altri momenti, specie quando dormono, provo qualcosa di completamente diverso. A volte, certe sere d’estate quando fa chiaro, mi curvo sui loro lettini e li guardo dormire con quelle facce tonde e quei capelli di stoppa, molto più biondi dei miei, e capisco cosa vuol dire la Bibbia quando parla dei visceri che ti si struggono. Allora, sento che non sono niente più di un baccello secco che non vale due soldi, e che sono importante solo per aver fatto venire al mondo quelle creature e perché le nutro mentre crescono. Ma è solo a momenti.

George Orwell

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