Buonanotte del 22 settembre 2012

Niente ti sfugge, ma tu non afferri niente, se non troppo tardi, sempre troppo tardi, le ombre, i riflessi, le falle, gli accenni, i sorrisi, gli sbadigli, la fatica o l’abbandono.

George Perec

Commenti

  1. Avanzavo con cautela in quel primo tratto di strada pianeggiante nella voragine nera del fondovalle, quando, in un punto preciso, avvertii improvvisamente sulla pelle la carezza calda dell'aria notturna. Era stato come aprire la porta ed entrare in una stanza intiepidita dal tepore di una stufa. Un fenomeno repentino:nel passo precedente la temperatura era umida e fredda, in quello successivo mi ritrovavo nel mite calore della notte estiva.
    Mi fermai ad ascoltare i rumori provenienti dal bosco. Cercavo di capire a che punto mi trovavo del tragitto ripercorrendo mentalmente i punti di riferimento sulla mappa del luogo che mi ero costruita di giorno. Mi giunse da molto vicino il verso cupo e prolungato di un gufo che interpretai come un'esortazione a non perdermi d'animo e a proseguire il cammino con coraggio. Bubo bubo, tu vai a caccia di prede mentre io vado a caccia di guai in questa notte senza luna né stelle. Taci adesso, fammi sentire il rumore della cascata che non dovrebbe essere lontana...sì, eccolo...lo scroscio dell'acqua che precipita nel torrente dalla roggia.
    Tra poco dunque avrei dovuto attraversare il ponticello di legno protetto da un robusto steccato. Da lì la strada prendeva a salire snodandosi in tre tornanti successivi per terminare in un breve rettilineo che fiancheggiava la chiesa e sbucava in piazza.
    Alzai la testa verso l'alto e vidi che il confine della massa scura delle piante si ritagliava nel cielo lievemente schiarito. I miei occhi che si erano via via abituati al buio cominciavano a scorgere dettagli che prima non vedevano. (continua)

    Buona Notte a Te, Caro Silva

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