Memorie dal sottosuolo

E le lacrime di poco fa, quelle lacrime che, come una donnetta vergognosa, non sono riuscito a trattenere davanti a te, anche quelle non ti perdonerò mai. E anche quello che ti sto confessando in questo momento non lo perdonerò mai a te. Sì, tu, tu sola devi pagare per tutto questo, perché sei tu che mi sei capitata a tiro, perché io sono un mascalzone, perché io sono il più disgustoso, il più ridicolo, il più insignificante, il più stupido, il più invidioso di tutti i vermi che ci sono al mondo, i quali, a dire il vero, non sono meglio di me, ma che, chissà perché, non si imbarazzano mai; e invece io, per tutta la vita sono costretto ad essere mortificato da ogni pidocchio che incontro, ecco il mio destino! E non mi interessa se tu non capisci niente di queste cose! E cosa interessa a me di te, cosa mi interessa di te, cosa me ne interessa, se morirai là dentro oppure no? Ma lo capisci che io, adesso, dopo che ti ho detto tutte queste cose, ti odierò per il fatto che tu eri qui e che hai sentito? Queste cose un uomo le dice solo una volta, nella vita, e solo in uno stato di isteria! Cosa mi interessa a me di te? Perché, dopo tutto quello che ti ho detto, sei sempre qui davanti a me? Perché mi tormenti? Perché non te ne vai?

Fëdor Michajlovič Dostoevskij

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