Carne e sangue

Voleva essere felice in modo solido, continuativo, ora dopo ora, non in piccole turbolente parentesi che lo coglievano sporadicamente, di solito quando era solo. […] Sospettava a volte che se si fosse comportato da uomo felice, se avesse detto a se stesso quanto era felice, avrebbe potuto ricatturare la felicità. L’avrebbe afferrata per le sue ali invisibili e se la sarebbe stretta al petto.

Michael Cunningham

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