Il gioco del mondo

Ci guardavamo e credo che cominciassimo già a desiderarci […] e soppraggiunse un dialogo memorabile, completamente intessuto di malintesi, di sconcerti che si risolvevano in vaghi silenzi, finché le mani cominciarono a chiacchierare, era dolce accarezzarsi le mani guardandoci e sorridendo, accendevamo le Gauloise l’uno con i mozziconi dell’altro, ci sfregavamo con gli occhi, eravamo talmente d’accordo in tutto che era una vergogna, Parigi danzava fuori aspettandoci, eravamo appena sbarcati, vivevamo appena, tutto era là senza nome e senza storia […]. Quando ci salutammo eravamo come due bambini che sono diventati terribilmente amici durante una festa di compleanno e continuano a guardarsi mentre i genitori li prendono per mano e li trascinano via.

Julio Cortázar

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